Green Watch News n.4/2003
GWN Grande successo della marcia per la vita che si è svolta a Washington a trenta anni dalla legge che ha legalizzato l¹aborto. Nonostante il freddo la giornata freddissima, più di 200.000 persone, secondo le stime ufficiali, per la maggior parte giovani sotto i 25 anni hanno marciato per le vie della città. Difesa della vita: buone notizie dagli USA mentre in Europa….
GWN Grande successo della marcia per la vita che si è svolta a Washington a trenta anni dalla legge che ha legalizzato l¹aborto. Nonostante il freddo la giornata freddissima, più di 200.000 persone, secondo le stime ufficiali, per la maggior parte giovani sotto i 25 anni hanno marciato per le vie della città.
Insieme ai gruppi organizzati dalle parrocchie, dalle diocesi e dalle associazioni laicali, hanno partecipato al raduno anche gli Episcopaliani NOEL (una delle sigle dei cristiani protestanti) e un rabbino che era a capo del corteo.
La buona riuscita della manifestazione è solo uno dei segni di come la mentalità pro vita stia crescendo negli Stati Uniti.
Già il 14 gennaio 2003 il Presidente e americano Bush ha proclamato domenica 19 gennaio il «giorno della santità della vita umana», «per costruire una cultura che rispetta la vita10». Bush ha spiegato che bisogna «riaffermare il nostro impegno a rispettare la vita e la dignità di ogni essere umano. Lavorando insieme per proteggere i più deboli, i disabili e quelli non voluti, noi affermiamo una cultura di speranza che ci aiuta a costruire un futuro brillante per tutti11 ».
Il clima pro vita che si respira in America sembra essere un fenomeno largamente diffuso tra la popolazione.
Il 16 di gennaio sono stati resi noti i risultati di un sondaggio condotto dal Wirthlin Worldwide poll, secondo cui il 68 % degli intervistati è favorevole a «ristabilire una protezione legale per i bambini non ancora nati». E solo il 25% si è opposto ad ogni azione di riconoscimento della vita nascente.
«Questo è un nuovo e grande cambiamento nel Paese» ha commentato Sandy Rios, presidente del Concerned Women for America, (un gruppo pro life).
Thomas Glessner, presidente e fondatore del National Institute of Family Health e Life Advocacy (NIFLA), ha detto che «le nuove tecnologie ad ultrasuoni hanno persuaso molte donne a rifiutare l¹aborto ed hanno convinto gli americani che l¹essere che si sviluppa nella pancia della mamma prima di nascere è un essere umano che ha diritto ad essere protetto anche legalmente»
Le ricerche condotte dal NIFLA hanno constatato che il 90% delle donne che hanno visto il proprio bambino grazie alla tecnologia ad ultrasuoni ³3-D² hanno scelto di portare la gravidanza a termine.
Gli attivisti favorevoli all¹aborto hanno accusato questa tecnologia di essere ³intimitadoria² e per questo ne hanno chiesto il divieto di impiego.
Un¹altra prova concreta di come negli USA sia in atto un cambiamento di mentalità favorevole alla vita si trova guardando i dati demografici rilasciati dal Census Bureau il 6 gennaio.
Per la prima volta dal 1971 le donne USA hanno avuto un saldo positivo superiore ai 2,1 figli per donna, con la popolazione di origine ispanica che ha toccato livelli del 3,6 bambini per donna. Le donne di origine messicana
che vivono negli USA hanno più bambini di quelle che vivono in Messico.
Attualmente gli statunitensi sono 289 milioni e le previsioni per il futuro si sono rivelate sottostimate.
Mentre l¹Europa continua a sostenere piani di riduzioni delle nascite. L¹eurodeputata irlandese Dana Rosemary Scallon, ha rivelato il 15 gennaio che 50 milioni di Euro precedentemente destinati alle attività di pesca sono stati stornati a favore dell¹associazione che promuove aborti a livello internazionale Marie Stopes International.
La Scallon ha fatto girare la notizia dopo averla verificata con la commissione che si occupa di pesca, ed ha dichiarato che: «Proprio quando i nostri pescatori stanno affrontando una crisi economica severa, tale diversione dei fondi è totalmente inaccettabile».
Sarà anche per questo atteggiamento che in Europa diminuiscono le nascite ed aumenta la popolazione anziana. Ha scritto Rodolfo Casadei su Tempi: «L¹Europa dell¹euro è l¹unica area del mondo, fra quelle prese in considerazione dalla Banca Mondiale nell¹ultima edizione del suo World Development Indicators, che fra il 2000 e il 2015 vedrà diminuire la sua popolazione (da 304 a 302 milioni di abitanti). Ciò è dovuto al fatto che già oggi l¹Europa dei Dodici costituisce la regione del mondo che presenta la più bassa fecondità in assoluto e la più alta percentuale di popolazione ultrasessantaquattrenne. Per contro, l¹area del mondo da cui proviene la maggioranza degli immigrati che approdano in Europa e di quelli che già da tempo vi si sono stabiliti, cioè l¹insieme Nordafrica-Medio Oriente, costituisce la seconda regione mondiale sia per tassi di fecondità che per tasso di crescita della popolazione e per percentuale di abitanti sotto i 15 anni, in tutti e tre i casi dopo l¹Africa sub-sahariana. Insomma, il futuro dell¹Europa, stando ai numeri, parla arabo prima di tutto12 ».