(CorSera) La fede semplice di Annalisa

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Le confidenze della giovane ammazzata per errore




 

Napoli, quel presagio nel diario di Annalisa


 

«Presto sarò in paradiso». E’ una delle frasi che si legge in un quaderno che raccoglie la vita della ragazza uccisa


NAPOLI – Un cuoricino fatto con la penna rossa e, all’interno, la frase: «Presto andrò in Paradiso». E’ una pagina del diario di Annalisa Durante, la quattordicenne morta dopo essere stata colpita per errore durante una sparatoria sabato scorso a Forcella. I familiari della ragazza hanno trovato il quadernetto solo ieri, dopo i giorni della grande emozione collettiva.








 
Sono rimasti soli nella casa di via Vicaria Vecchia e hanno cominciato a raccogliere i ricordi, le piccole, grandi cose di Annalisa. Il papà racconta che è stata una vicina di casa a metterli sulla pista del diario: «Ha detto di aver sognato mia figlia, e che le ha parlato di un cuore rosso e una penna. Io, mia moglie e l’altra mia figlia abbiamo cominciato immediatamente a cercare e abbiamo trovato questo. E’ un segnale che Annalisa mi manda, ne sono sicuro. Io gliel’avevo chiesto e lei, a modo suo, mi sta rispondendo».
Ha trovato anche una frase dedicata a lui, Giovanni Durante: «Papà, sarò sempre accanto a te». «Come se presagisse che le doveva accadere qualcosa», commenta l’uomo. Ma c’erano anche parole serene, quelle che è più normale trovare nel diario di una quattordicenne: «Credo che nella mia famiglia ci siano persone speciali, da premio Oscar». E poi: «Avrei voglia di andare a mare scalza… e correre».
Annalisa aveva composto anche una piccola poesia, che aveva dedicato a Nunzia, la sua amica più cara: «Il giorno in cui verrà la fine del mondo, non avere paura perché non sarà altro che Dio che è venuto a prendere i suoi angeli più belli: io e te». E la sua sensibilità ricompare in altre pagine del diario: «A un’amica a me molto cara un giorno ho chiesto: perché per essere vivi bisogna vivere? Lei in un giorno di pioggia mi rispose: guarda il cielo, è l’unica cosa più grande di te». Poi un piccolo segreto: «Oggi ho fatto una cosa bella per me, non so se ne pagherò le conseguenze. Ma va bene così».

Fulvio Bufi


2 aprile 2004


Corriere della Sera