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La Cei: «Offende il sentimento religioso, l’episodio non passi sotto silenzio»
Rana crocifissa a Bolzano, la Chiesa insorge
Nel mirino un’opera dell’artista tedesco Martin Kippenberger. Anche Durnwalder (Svp) aveva chiesto di rimuoverla
BOLZANO – È aperta da alcuni giorni e suscita già forti polemiche la nuova sede del Museo di Arte moderna di Bolzano. Il governatore Svp, Luis Durnwalder, ha proposto la rimozione di un’opera che raffigura un crocifisso con rana: «Si tratta – ha detto – di un’offesa». L’opera è di un artista tedesco, Martin Kippenberger. «Si tratta – ha detto Durnwalder – di un grande artista il cui vissuto è stato però caratterizzato da forti tensioni interiori e in questo caso sembra che egli abbia passato il segno».
«PROVOCAZIONE PER I CATTOLICI» – Dopo avere sottolineato che non spetta alla politica di giudicare l’arte, Durnwalder ha detto che l’opera «potrebbe essere sentita come una provocazione da parte della popolazione dell’Alto Adige, per il 99 per cento cattolica». Perciò Durnwalder ha proposto che l’opera sia messa da parte e che su di essa di sviluppi una riflessione. Sulla vicenda era intervenuto anche in maniera critica il vescovo Wilhelm Egger. Critiche anche da alcuni partiti con An che aveva ricordato recenti polemiche per un’opera con uno sciacquone munito di background sonoro con l’inno di Mameli.
LA CONDANNA DELLA CEI – Il caso è arrivato anche all’attenzione dei vertici ecclesiastici. Il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, ha parlato di un’opera che «offende il sentimento religioso di gran parte del popolo italiano» e ha detto che «non è possibile che questo episodio passi sotto silenzio». Secondo Betori, più in generale, «il mondo dell’arte ha perso il dialogo con il mondo religioso». Anche il Comitato esecutivo del Consiglio pastorale diocesano di Bolzano ha preso posizione dicendo di ritenere la rana crocifissa «offensiva e umiliante». «L’arte ha bisogno del suo spazio ed è giusto che lo abbia – afferma il Comitato in un comunicato -. L’arte moderna è di per sè provocatoria. Questo, però non deve diventare un pretesto per ferire i sentimenti religiosi della persona, rendendo ridicola la croce, che è un simbolo importante per i cristiani. Il Consiglio auspica quindi, che il Museion diventi un luogo in cui arte, cultura e religione possano dialogare in modo costruttivo e rispettoso».
CorSera 28-5-2007