(CEI) Ricordare i punti irrinunciabili

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Conferenza Episcopale Italiana CONSIGLIO PERMANENTE

Roma, 20-22 marzo 2006

COMUNICATO FINALE


La sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente si è svolta a Roma, presso la sede della CEI, dal 20 al 22 marzo, alla vigilia del Concistoro in cui Benedetto XVI ha creato quindici nuovi Cardinali tra cui tre italiani: Mons. Agostino Vallini, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Mons. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna; Mons. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, Arciprete della Basilica di S. Paolo e già Nunzio Apostolico in Italia. Al centro dei lavori l’approvazione dell’ordine del giorno della prossima Assemblea Generale della CEI (Roma, 15-19 maggio 2006) e del programma del 4° Convegno Ecclesiale nazionale (Verona, 16-20 ottobre 2006). È stato espresso unanime parere favorevole alla pubblicazione della nota pastorale sulle problematiche del mondo della salute ed è stato presentato un percorso triennale per dare ulteriore impulso alla pastorale giovanile. I vescovi, inoltre, hanno voluto ricordare nella preghiera e con particolare riconoscenza Don Divo Barsotti recentemente scomparso, testimone di intensa spiritualità, e Don Andrea Santoro, sacerdote fidei donum della diocesi di Roma, ucciso in Turchia, testimone di fede e di preghiera, di dialogo e di riconciliazione.

 


  1. La prima enciclica di Benedetto XVI: una indicazione per la Chiesa e per l’umanità


In apertura dei lavori, i vescovi hanno anzitutto espresso la loro gratitudine al Santo Padre per la recente riconferma del Card. Camillo Ruini a Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e hanno rinnovato al Cardinale stima e apprezzamento per l’opera che svolge, ormai da venti anni, prima come Segretario generale e poi come Presidente, a servizio della Chiesa che è in Italia.


Associandosi a quanto il Cardinale Presidente ha ampiamente esposto nella prolusione, i vescovi hanno confermato accoglienza convinta e sollecito impegno per un’ampia diffusione nelle Chiese locali della prima Enciclica di Benedetto XVI, Deus caritas est. Si tratta di un “dono grande” per la Chiesa e l’umanità, particolarmente efficace nell’indicare la strada di un’esistenza personale e sociale, privata e pubblica, vissuta nella libertà seguendo la via della verità e dell’amore. Il testo nella sua articolazione focalizza l’attenzione sull’amore di Dio, contenuto essenziale della fede cristiana, ma non tralascia le domande dell’uomo di oggi circa il rapporto con Dio, la ricerca della verità e gli interrogativi sull’amore, nelle sue diverse espressioni. Il cristianesimo, afferma il Papa, non è un mondo chiuso in sé ma si rivolge all’uomo nella sua interezza, purifica la sua ricerca e la dischiude a nuove dimensioni. Dopo aver trattato nella prima parte il senso dell’amore, nelle sue dimensioni di eros e agape, nella creazione e nella storia della salvezza, l’Enciclica nella seconda parte attira l’attenzione sull’esercizio della carità da parte della Chiesa, intesa come manifestazione dell’amore trinitario. In questo contesto, hanno rilevato i vescovi, oltre a indicare i criteri per una carità realmente ecclesiale, il documento approfondisce il rapporto tra giustizia e carità e la distinzione tra Stato e Chiesa. La comunità ecclesiale è chiamata, perciò, a contribuire alla purificazione della ragione – in particolare attraverso la dottrina sociale, argomentata “a partire da ciò che è conforme alla struttura di ogni essere umano” – e al risveglio delle forze morali, indispensabili per realizzare e mantenere in vita strutture giuste. Se la giustizia – sottolinea l’Enciclica –, fine e misura di ogni politica, ha valenza etica, nessun ordinamento statale giusto potrà mai misconoscere il servizio d’amore di tante realtà sociali e in particolare l’azione caritativa della Chiesa; questa è infatti un opus proprium della Chiesa con un profilo specifico che, hanno ribadito i vescovi, comprende la testimonianza e l’azione caritativa delle comunità ecclesiali, che si estende oggi alle tante situazioni di disagio, emarginazione e fragilità. È necessario promuovere soprattutto una giustizia sociale che abbia al suo centro la dignità della persona umana, a partire dalla difesa della vita dal suo inizio al suo temine naturale e dalla tutela della famiglia, fondata sul matrimonio, come primo e fondamentale soggetto della vita sociale, da cui dipende in larga parte il benessere e lo sviluppo sociale.








  1. La solidarietà internazionale e la collaborazione tra i popoli


Nel rinnovare l’impegno della Chiesa per la tragedia che sta colpendo le aree orientali dell’Africa, stremate dalla siccità e dall’esaurimento delle scorte di cibo, i vescovi hanno espresso altresì preoccupazione per il difficile e precario equilibrio realizzato in Iraq e in Terra Santa e per la crescente tensione internazionale determinata anche dal pericolo di armamento nucleare dell’Iran. Inquietudine generano anche i sempre più forti contrasti tra musulmani e cristiani in diversi paesi del Medio oriente e dell’Africa, tra cui la Nigeria, con esiti a volte drammatici, come minaccia di accadere a un uomo afgano che corre pericolo di morte per la sua conversione al cristianesimo e, in particolare, come è avvenuto per don Andrea Santoro, sacerdote fidei donum della diocesi di Roma, ucciso mentre era in preghiera nella sua chiesa a Trabzon, nella Turchia orientale, testimone della fede in Gesù Cristo e fermento di riconciliazione. Sono gravi e urgenti, affermano i vescovi, i motivi per cercare di costruire, o ripristinare, forme di convivenze civile e di collaborazione, nel rispetto reciproco e nel riconoscimento effettivo della libertà di religione. Pienamente convinti, infatti, che l’intolleranza e la violenza non possono mai giustificarsi come risposta alle offese, i presuli riaffermano con Benedetto XVI che “l’unica via che può condurre alla pace e alla fratellanza è quella del rispetto delle altrui convinzioni e pratiche religiose, affinché, in maniera reciproca in tutte le società, sia realmente assicurato a ciascuno l’esercizio della religione liberamente scelta”.


In questo quadro, con riferimento al recente dibattito su un eventuale insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche, i vescovi hanno ribadito che vale per tutti il diritto alla libertà religiosa e che in linea di principio non si può escludere l’insegnamento della religione islamica purché, collocandosi nelle finalità e nelle modalità della scuola, sia garantito che i contenuti di tale insegnamento non siano in contrasto con la Costituzione (particolarmente in tema di libertà religiosa, di parità tra uomo e donna e di matrimonio), ci sia un soggetto rappresentativo dell’Islam abilitato a raggiungere un accordo in merito con lo Stato italiano e, infine, tale insegnamento non dia luogo di fatto a un indottrinamento socialmente pericoloso. Con tale dibattito, comunque, ricordano i vescovi, nulla ha a che vedere la pretestuosa proposta di sopprimere l’insegnamento di religione cattolica sostituendolo eventualmente con un insegnamento di storia delle religioni. L’insegnamento della religione cattolica trae infatti le sue motivazioni dal riconoscimento concordatario “che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano”. Peraltro, in Italia rimane altissima la percentuale di chi chiede tale insegnamento e, soprattutto, forte è la domanda di conservare e irrobustire le radici culturali e cristiane, così come è confermato dal recente pronunciamento del Consiglio di Stato su un ricorso che chiedeva la rimozione del Crocifisso dalle aule scolastiche.








  1. La 56a Assemblea Generale: contenuti e svolgimento


Al centro di questa sessione del Consiglio Episcopale Permanente è stata l’approvazione del programma della 56aAssemblea Generale della CEI (15-19 maggio 2006), che avrà come tema principale “La vita e il ministero del presbitero per una comunità missionaria in un mondo che cambia: nodi problematici e prospettive”. Con una relazione generale, il dibattito in aula e i gruppi di studi, i vescovi intendono dare seguito alla riflessione iniziata nella precedente Assemblea Generale (Assisi, novembre 2005) che si era occupata della formazione dei futuri presbiteri, affrontando ora in modo organico la realtà del ministero presbiterale tenendo al centro la persona e la vita del sacerdote, chiamato a fare unità tra dimensione personale e dimensione pastorale, nell’ottica della comunicazione della fede che si fa carico dei mutamenti culturali in atto. L’Assemblea dei vescovi, inoltre, a completamento del documento La formazione dei presbiteri oggi nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari, approvato nell’Assemblea Generale di Assisi, sarà chiamata a dare il proprio consenso al “Regolamento degli studi teologici” (ratio studiorum). Gli Orientamenti e norme costituiranno anche il punto di riferimento del programma quinquennale della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata, approvato proprio nel corso di questa sessione del Consiglio Permanente.


Oltre alle consuete delibere e determinazioni in materia giuridico-amministrativa, verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea il testo della traduzione italiana del Martirologio Romano, che verrà poi inviato alla Santa Sede per la prescritta recognitio. Saranno poi fornite ai vescovi informazioni circa le iniziative in atto nelle comunicazioni sociali, le prospettive dell’Unione Europea e l’impegno delle Chiese, l’attività della Caritas, della Fondazione Migrantes e della Fondazione Missio, come anche indicazioni per le visite ad limina e ragguagli circa la Giornata per la carità del Papa.


Altre comunicazioni, inoltre, riguarderanno la recente istituzione della Giornata nazionale per la salvaguardia del creato, fissata al 1° settembre; una prima informazione e sensibilizzazione sulla 45a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che dovrebbe aver luogo, tra Pistoia e Pisa, nell’autunno 2007 a ricordo del centenario dell’istituzione delle Settimane; indicazioni tematiche e organizzative della 23a Giornata mondiale della Gioventù (Sidney, agosto 2008) e del cammino con cui si intende accompagnare l’evento.


Approssimandosi il 4° Convegno Ecclesiale nazionale (Verona, 16-20 ottobre 2006), in Assemblea è prevista una comunicazione di aggiornamento sul cammino preparatorio e la presentazione del programma. A questo proposito il Consiglio Permanente, dopo aver ricevuto ampie informazioni circa la fase preparatoria, ha approvato il programma di massima ed è stato messo al corrente delle iniziative realizzate di recente, come il sito www.convegnoverona.it nel quale si possono reperire documenti, la pubblicazione della preghiera e dell’inno, alcuni sussidi multimediali. Si sta completando il quadro dei testimoni del ’900 segnalati da parte delle Conferenze Episcopali Regionali e quello dei santi indicati dalle diocesi come riferimento delle radici cristiane di ciascuna Chiesa particolare. Prosegue la realizzazione dei cinque eventi preparatori: dopo l’appuntamento di Palermo incentrato sull’ambito della tradizione e quello di Terni sull’ambito della vita affettiva, è ora la volta di Novara che presenta un insieme di iniziative relative all’ambito della fragilità; seguiranno gli appuntamenti di Arezzo (ambito della cittadinanza) e di Rimini (ambito della festa e del lavoro).








  1. La nota sulla pastorale della salute e l’attenzione al mondo giovanile


I vescovi hanno dato parere favorevole alla pubblicazione della nota pastorale La comunità cristiana e la pastorale della salute, preparata dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute. Il documento, che sarà reso pubblico tra qualche settimana, tiene conto della riflessione su Chiesa e salute, tema centrale dell’Assemblea Generale di Assisi e si articola in tre parti: a) “Il mondo della salute, oggi”: un tentativo di lettura e comprensione della complessità del tema della salute, evidenziando le domande che interpellano la presenza e l’azione evangelizzatrice della Chiesa; b) “Rendere ragione della speranza nel mondo della salute”: presentazione del messaggio di speranza che la Chiesa intende offrire al mondo della salute rispondendo alle sfide che da esso provengono; c) “La pastorale della salute nella comunità”: alcuni orientamenti e linee pastorali in prospettiva operativa e organizzativa.


La pubblicazione della nota, in continuità con quella del 1989, tiene conto dei numerosi mutamenti intervenuti in ambito socio-culturale, sia sanitario che pastorale, e offre alla comunità cristiana criteri di discernimento e indicazioni pastorali per un’efficace evangelizzazione e per una credibile testimonianza della speranza cristiana nel mondo della sanità. Elementi portanti di tale pastorale, ribadisce la nota, sono la comunità cristiana come soggetto unificante e corresponsabile e il riconoscimento del malato come soggetto della stessa azione pastorale. Per tradurre concretamente questa attenzione al mondo della salute, inoltre, il Consiglio Episcopale Permanente ha espresso parere positivo alla costituzione nelle diverse Regioni ecclesiastiche di “Tavoli regionali” sui delicati problemi della salute e in ambito sanitario.


Nel quadro della programmazione riguardante il secondo quinquennio degli orientamenti pastorali e in continuità con le riflessioni espresse nell’ultima sessione del Consiglio Permanente circa una più decisa attenzione al mondo giovanile, i vescovi hanno approvato la proposta di un percorso nazionale, articolato in tre anni, che sarà più compiutamente presentato nel corso dei lavori della prossima Assemblea Generale. L’orizzonte tematico (che tiene conto tra l’altro della Traccia preparatoria del 4° Convegno Ecclesiale nazionale di Verona, dei Messaggi per le prossime Giornate Mondiali della Gioventù, dell’Enciclica Deus caritas est e della Costituzione conciliare Gaudium et spes) sarà quello della missionarietà: il primo anno (2006-2007) sarà caratterizzato dalla dimensione dell’ascolto; il secondo (2007-2008), dalla dimensione dell’annuncio e della testimonianza nella relazione interpersonale; il terzo (2008-2009) dalla dimensione della missionarietà declinata nelle forme dell’azione culturale e sociale. Il percorso sarà ritmato a livello nazionale da alcuni eventi significativi: un pellegrinaggio-incontro nell’estate 2007; la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney nell’estate 2008; un pellegrinaggio locale in contemporanea su tutto il territorio nazionale, nell’estate 2009, a chiusura dell’itinerario triennale.








  1. Il cammino del Paese tra tensioni e aspettative.


Nel corso dei lavori, i vescovi, in merito al serrato e acceso dibattito politico che monopolizza la vita del Paese in vista dell’imminente appuntamento elettorale, hanno ribadito la decisione come Chiesa, e quindi come clero e come organismi ecclesiali, di non coinvolgersi in alcuna scelta di schieramento politico o partitico. Agli elettori e ai futuri eletti, comunque, i vescovi hanno riproposto “quei contenuti irrinunciabili, fondati sul primato e sulla centralità della persona umana, da articolare nel concreto dei rapporti sociali”. Riferendosi alla dottrina sociale della Chiesa e in special modo alla Nota dottrinale della Congregazione per la dottrina della fede del 24 novembre 2002 “circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”, i vescovi hanno ricordato che tali valori appartengono alle “verità elementari che riguardano la comune umanità”, come il rispetto della vita umana dal concepimento al suo termine naturale e il sostegno alla famiglia legittima fondata sul matrimonio. A tale proposito, i vescovi hanno segnalato come preoccupante la proposta di vari Consigli regionali di equiparare le unioni di fatto alle famiglie legittime fondate sul matrimonio, con l’obiettivo di costruire i presupposti per una legge nazionale. Unendosi a Benedetto XVI, i vescovi, inoltre, hanno rivolto un appello a coloro che sono artefici della produzione mediale perché sostengano e supportino il matrimonio e la vita familiare, presentando modelli edificanti di vita e di amore.


Infine, oltre a prender atto del compimento dell’iter parlamentare di alcune leggi (l’affido condiviso dei figli minori in caso di separazione o di divorzio dei genitori, le nuove norme sul contrasto delle tossicodipendenze, la riforma del processo penale), i vescovi hanno espresso preoccupazione per la difficile situazione economica del Paese e hanno auspicato un “impegno forte e condiviso” particolarmente nei confronti del problema dell’occupazione, specie nel Meridione, e del complesso fenomeno dell’immigrazione, da affrontare secondo le esigenze di un’accoglienza solidale e di una reale e ordinata integrazione.








  1. Statuti, Convenzioni, determinazioni giuridico-amministrative e nomine


Il Consiglio Episcopale Permanente, oltre a ratificare una modifica dello statuto dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), ha approvato lo statuto della Federazione nazionale dell’Associazione Cattolica Internazionale al Servizio della Giovane (ACISJF), organizzazione cattolica riconosciuta dalla Santa Sede e presente in Italia con ventitré case di accoglienza e comunità per minori e caratterizzata come associazione cattolica femminile di volontariato. Essa intende contrastare la “tratta delle donne” e offrire alle giovani, che per motivi diversi si trovano lontane o prive dell’ambiente familiare, uno spazio e rapporti che ne favoriscono la crescita umana, culturale e spirituale, assistendole nelle loro diverse necessità.


A seguito della loro scadenza ad experimentum triennale, il Consiglio Permanente ha approvato in via definitiva cinque schemi di Convenzione che riguardano la cooperazione missionaria tra le Chiese: la Convenzione relativa al servizio in missione dei fedeli laici (nel 2006 ne beneficeranno 212 laici); la Convenzione per il servizio pastorale in Italia dei presbiteri diocesani provenienti dai territori di missione (nell’anno in corso ne fruiranno 95 sacerdoti, in 31 diocesi, provenienti da 28 Paesi); l’Atto di accoglienza dei presbiteri diocesani provenienti dai territori di missione costretti a lasciare il proprio Paese per gravi motivi e incaricati per servizi pastorali in Italia (attualmente se ne avvalgono 2 sacerdoti provenienti da due Paesi); la Convenzione per il servizio pastorale in Italia dei presbiteri diocesani provenienti dai territori di missione per motivi di studio (nell’anno 2005-2006 è stata applicata a 265 presbiteri) e la Convenzione per il servizio pastorale in Italia dei presbiteri diocesani in stato di necessità provenienti dai territori non di missione per motivi di studio (nell’anno 2005-2006 riguarda 51 sacerdoti).


Il Consiglio Episcopale Permanente, infine, ha formulato la proposta di ripartizione per il 2006 delle somme derivanti dall’otto per mille da sottoporre all’approvazione della prossima Assemblea Generale; ha determinato il contributo da assegnare ai 16 Tribunali ecclesiastici regionali per l’anno in corso; ha approvato la revisione di alcuni meccanismi di calcolo della remunerazione del clero.


Il Consiglio ha nominato:


– S.E. Mons. Francesco Lambiasi, vescovo emerito di Anagni – Alatri e Assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana, membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani


– S.E. Mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani


– Mons. Vittorio Nozza, della diocesi di Bergamo, direttore della Caritas Italiana


– Mons. Giampietro Fasani, economo della CEI, il Dott. Fabio Porfiri, della diocesi di Roma, e il Dott. Marco Gallone, della diocesi di Roma, revisori dei conti della Caritas Italiana


– Mons. Valentino Tonin, della diocesi di Adria-Rovigo, membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Migrantes


– Don Renato Mion, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, Assistente Ecclesiastico nazionale dell’Associazione Genitori delle Suole Cattoliche (AgeSC)


– S.Em. il Card. Attilio Nicora Consulente Ecclesiastico nazionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani (UGCI)


– P. Giancarlo Manzoni, dei Chierici regolari ministri degli infermi – Camilliani, Consulente Ecclesiastico nazionale dell’Associazione Cattolica Operatori Sanitari (ACOS)


– Don Pietro Cui Xingang, della diocesi di Yixian, Coordinatore pastorale per le comunità cattoliche cinesi in Italia


– Don Petras Siurys, della diocesi di Telsiai e vice-direttore del Pontificio Collegio Lituano in Roma, Coordinatore pastorale per le comunità cattoliche lituane in Italia






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La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi il 20 marzo 2006 in concomitanza con i lavori del Consiglio Episcopale Permanente, ha proceduto alle seguenti nomine:


Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica


S.E. Mons. Diego Coletti, Vescovo di Livorno e Presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, nominato Presidente. Mons. Bruno Stenco, Direttore dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università; Prof. Don Guglielmo Malizia, Direttore del Centro Studi per la Scuola Cattolica; Dott. Claudio Andreoli, Presidente Nazionale Confederex; Don Aldo Basso, in rappresentanza della FISM; P. Francesco Beneduce, SJ, in rappresentanza della FIDAE; Ing. Attilio Bondone, Presidente Nazionale della CONFAP; Sr. Rosetta Caputi, in rappresentanza della FIDAE; P. Angelo Celani, Rappresentante Movimento Studenti Cattolici; P. Francesco Ciccimarra, Presidente Nazionale dell’AGIDAE; Arch. Alfonso Corbella, Vice Presidente FOE; Prof. Redi Sante Di Pol, in rappresentanza della FISM; Mons. Carlo Faccendini; Prof. Nicolò Iemmola, in rappresentanza della FISM; Don Francesco Macrì, SdB, in rappresentanza della FIDAE; Dott. Enzo Meloni, in rappresentanza dell’AGESC; Avv. Enrico Minnei; Dott. Luigi Morgano, Segretario Generale della FISM; Sig.a Maria Grazia Nasazzi Colombo, Presidente Nazionale dell’AGESC; Fr. Paolo Penna, in rappresentanza della CISM; P. Antonio Maria Perrone, Presidente Nazionale della FIDAE; Sr. Maria Grazia Tagliavini, in rappresentanza della FIDAE; Avv. Giuseppe Totaro, in rappresentanza della FISM; Dott. Antonio Trani, in rappresentanza della FISM; P. Vincenzo Tristaino, in rappresentanza della CONFAP; Sr. Liliana Ugoletti, in rappresentanza dell’USMI; Dott. Delio Vicentini, in rappresentanza della FISM, nominati membri.


Collegio dei revisori dei conti della Fondazione di religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena


Dott. Paolo Buzzonetti, della diocesi di Roma, nominato Presidente; Dott. Fabio Porfiri, della diocesi di Roma, e Mons. Mauro Rivella, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici, nominati membri.




Roma, 28 marzo 2006