Bologna: boom di nozze gay

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Lo scorso 7 maggio, il quotidiano La Repubblica ha svelato che, nel primo anno della legge, le nozze gay in Italia sono state “solo” 2.802: «decisamente un flop». Un flop che però svela l’intento tutto ideologico della norma: inserire un virus nel nostro modo di vivere, al fine di colpire la famiglia naturale in un ulteriore modo.

In questo contesto, spicca un dato in controtendenza: un’esponente istituzionale del Partito Democratico informa che a Bologna «dall’1 agosto 2016 ad oggi – in Sala Rossa (sic!) si sono celebrate 86 unioni civili e 501 matrimoni […] il 15% degli anelli si scambia tra persone dello stesso sesso, contro una media nazionale che si aggira attorno al 2,2%». La stessa esponente spiega: «Le ragioni? Sappiamo che questa città è attrattiva per la comunità Lgbt […] ci sono anche coppie che vengono da fuori per sposarsi a Bologna».

Già: un’attrattiva pilotata con determinazione dal PD, che considera – per bocca del sindaco Merola (Resto del Carlino, 15/11/16, II) – «il sostegno alla comunità gay come un bene comune» e di «interesse pubblico» la diffusione massiccia e organizzata dell’ideologia omosessualista, come di recente ho documentato su queste pagine.

C’è un altro elemento, altrettanto drammatico, che aiuta a capire la portata dell’azione del PD e dei suoi alleati sedicenti cattolici: il rapporto tra matrimoni civili e religiosi. Nel 1991 i matrimoni religiosi erano il 65% del totale; nel 2015 sono ridotti al 31%. E nello stesso periodo la percentuale di chi si sposa è passata dal 4,5 per mille al 2,8.

La Chiesa Cattolica, per natura vocata ad opporsi alla secolarizzazione e quindi a difendere la famiglia, sembra avere altre priorità: dei disastrosi esiti della pastorale familiare sono testimonianza i numeri sopra riportati. Forse c’è di più: siamo a di fronte a una vera propria cessazione della trasmissione della fede? Come spiegare le zero ordinazioni sacerdotali del 2015 e di soli quattro diaconi nel 2016?

Che risultato si immagina di ottenere, ad es., con l’allestimento della Basilica di San Petronio per un “dialogo con la città”, con tavolini, sedie, rinfresco e persino WC? E come in un revival della fiaba di Fedro (Vacca et capella, ovis et leo), sarà presente il Sindaco Merola… numquam est fidelis cum potente societas!

I partiti politici dell’opposizione al PD? Alle ultime elezioni amministrative era praticamente assente ogni riferimento alla difesa della vita e della famiglia…

Nulla di nuovo, potrebbe dire qualcuno: il gramscismo, che oggi si incarna nel Partito Democratico, aveva capito che nei paesi di antica cultura cristiana il socialismo non può affermarsi con la forza.

Per distruggere l’identità occidentale e cristiana occorre, da un lato, favorire l’invasione da parte di popoli con cultura non assimilabile alla nostra (islam) e, dall’altro, operare per corrompere il popolo tramite la cultura, i mezzi di comunicazione, l’istruzione.

Queste due “tenaglie” caratterizzano – da decenni – il governo di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.

 

David Botti, 2 giugno 2017 per https://www.osservatoriogender.it/bologna-boom-nozze-gay/