«L’unità dei cristiani? Obiettivo irrinunciabile»
Il Papa: tutti i credenti in Cristo devono camminare insieme in modo «pieno e visibile» superando «ostacoli, difficoltà e perfino incomprensioni e insuccessi, senza scoraggiarsi»
Da Roma Mimmo Muolo
Non si può rinunciare all’unità «piena e visibile» dei cristiani. Essa è, anzi, un «imperativo», nonostante «ostacoli, difficoltà e persino incomprensioni e insuccessi». Così, domenica scorsa all’Angelus, Giovanni Paolo II ha ricordato la conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che come di consueto coincide con il 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo. Il Papa ha invitato tutti i cristiani a «non scoraggiarsi» nel perseguire la comunione e ha sottolineato come l’unità dei cristiani sia stata «ansia costante» e «priorità» del suo pontificato. In questi ultimi giorni, ha ricordato Giovanni Paolo II ai numerosi fedeli presenti in piazza San Pietro nonostante il freddo pungente di domenica mattina, «in ogni angolo della terra» tutti i cristiani hanno pregato per la loro piena comunione. E dopo l’Angelus ha invitato a «unirsi spiritualmente» alla celebrazione ecumenica con cui nel pomeriggio il cardinale Walter Kasper avrebbe chiuso l’ottavario, nella basilica di san Paolo fuori le Mura, proprio a nome del Papa, e alla presenza di delegati di varie chiese cristiane.
«L’unità dei cristiani – ha detto Papa Wojtyla con voce forte e chiara – è stata ansia costante del mio pontificato e continua ad essere un’esigente priorità del mio ministero. Nella lettera apostolica Novo millennio ineunte, al termine del Giubileo, ho voluto ricordare che l’anelito di Cristo è imperativo che ci obbliga, forza che ci sostiene, salutare rimprovero per le nostre pigrizie e ristrettezze». «Ut unum sint (che siano una cosa sola) – ha aggiunto il Pontefice – l’ardente invocazione di Gesù nel Cenacolo continua a ricordare alle comunità cristiane che l’unità è un dono da accogliere e sviluppare in modo sempre più profondo». «Mai pertanto – ha proseguito – venga meno l’impegno di pregare per l’unità e di ricercarla incessantemente. Ostacoli, difficoltà e persino incomprensioni e insuccessi, non possono e non devono scoraggiarci, perché la fiducia di raggiungere, anche nella storia, la comunione piena e visibile di tutti i cristiani poggia non sulle nostre capacità umane», ma sulla preghiera del Signore.
La preghiera mariana di mezzogiorno ha avuto anche altri protagonisti. I bambini dell’Azione Cattolica Ragazzi (Acr) si sono, infatti, dati appuntamento in piazza San Pietro, provenienti in corteo da piazza Navona per la Carovana della Pace. Il Papa ha rivolto loro «una parola di plauso e di incoraggiamento». E due ragazzi si sono anche affacciati in finestra con Giovanni Paolo II, leggendo un messaggio di riconoscimento dell’impegno del Papa per la pace e di affetto per la sua persona. «Anch’io vi voglio bene», ha risposto il Pontefice, liberando insieme a loro due colombe bianche, simbolo di pace.
Avvenire 27-1-2004