(Avvenire) «Annuncio al ritmo del Rosario»

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IL VANGELO DEI POPOLI
Il cardinale Crescenzio Sepe ha presentato ieri il testo guida della Giornata missionaria: «Giovanni Paolo II ci ricorda che Maria è la stella della nuova evangelizzazione»

Da Roma Mimmo Muolo

22-2-2003 Il Papa sottolinea la pedagogia della preghiera e propone la figura di Madre Teresa

Alla Chiesa che vuole diventare sempre più missionaria e sempre più operatrice di pace, il Papa indica la via del Rosario. L’antica preghiera mariana, «se pienamente riscoperta – scrive infatti il Pontefice nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale – offre un ordinario quanto fecondo aiuto spirituale e pedagogico per formare il Popolo di Dio a lavorare nel vasto campo dell’azione apostolica». E in un altro passo dello stesso Messaggio aggiunge: «Se il Rosario batterà il ritmo della nostra esistenza, potrà diventare strumento privilegiato per costruire la pace nel cuore degli uomini, nelle famiglie e tra i popoli». Nell’Anno del Rosario, che si concluderà proprio il 19 ottobre, cioè nella domenica in cui si celebra la Giornata missionaria mondiale, il Papa mette dunque sotto la speciale protezione della Vergine anche le missioni. E un’altra figura di donna indica, inoltre, come esempio a tutti i missionari. Madre Teresa di Calcutta, che quello stesso giorno sarà proclamata beat a a poco più di sei anni dalla sua morte.
A ufficializzare la duplice, felice coincidenza è stato ieri il cardinale Crescenzio Sepe, che insieme con i suoi più stretti collaboratori, ha presentato ai giornalisti il testo del Messaggio (pubblicato integralmente da Avvenire nella pagina “Documenti” di questo stesso giornale). «Gli obiettivi indicati dal Papa – ha spiegato il prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli – sono tre: “Una Chiesa più contemplativa”, “una Chiesa più santa”, “una Chiesa più missionaria”, sempre accompagnata dalla Madonna, che è la stella della nuova evangelizzazione».
Giovanni Paolo II scrive, infatti: «Maria si fa nostra maestra e guida. Sotto l’azione dello Spirito Santo, ci aiuta ad acquisire quella “tranquilla audacia” che rende capaci di trasmettere agli altri l’esperienza di Gesù e la speranza che anima i credenti». Inoltre, «Maria mantiene gli occhi fissi su Cristo, fa tesoro di ogni sua parola ed indica a tutti noi come essere autentici discepoli del suo Figlio». E infine, fa notare il Papa, «sotto lo sguardo vigile della Madre, la Comunità ecclesiale cresce come una famiglia ravvivata dall’effusione potente dello Spirito e, pronta a raccogliere le sfide della nuova evangelizzazione, contempla il volto misericordioso di Gesù nei fratelli, specialmente nei poveri e bisognosi, nei lontani dalla fede e dal Vangelo». E non ha paura di annunciare che Cristo è il Salvatore.
Il Papa conclude il suo Messaggio con due raccomandazioni. «Urge preparare evangelizzatori competenti e santi; è necessario che non si affievolisca il fervore negli apostoli, specialmente per la missione “ad gentes”» (e in questo la recita del Rosario è certamente un aiuto). E poi aggiunge: «A tutti vorrei suggerire di intensificare la recita del Santo Rosario, a livello personale e comunitario, per ottenere dal Signore quelle grazie di cui la Chiesa e l’umanità hanno particolare necessità». Inoltre, tra le tante intenzioni, il Papa chiede di non dimenticare quella della pace. E l’invito, scrive, è rivolto «proprio a tutti: bambini e adulti, giovani e anziani, famiglie, parrocchie e comunità religiose».
La Conferenza stampa è servita al cardinale Sepe e ai suoi collaboratori anche per fare il punto sullo stato della missione nei cinque continenti. Alla fine del 2002, ha detto il porporato, «il totale delle circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti da Propaganda Fide erano 1.075, quasi il 39% del totale nel mondo». A servizio della missione ad gentes «lavorano circa 85mila sacerdoti, dei quali 52mila appartengono al clero diocesano e 33mila sono religiosi. La loro attività è sostenuta, inoltre, da 28mila religiosi non sacerdoti; da 450mila suore e da un milione e 650mila catechisti. Vi sono poi 65mila seminaristi maggiori e 85mila seminaristi minori. Mentre le ordinazioni sacerdotali nell’ultimo decennio sono risultate all’incirca 1900 all’anno. «Ma il dato più importante e significativo – ha co ncluso Sepe – è quello riguardante il numero dei missionari (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, laici) che hanno testimoniato anche con la vita, la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa: in questi ultimi dieci anni circa un migliaio».