27 Marzo 2004
Secondo Khalid Malik, coordinatore dell’Onu a Pechino, queste pratiche barbare alimentano alcune piaghe sociali, quali la prostituzione e il traffico di esseri umani.
In base alle stime del governo, in Cina ci sono 116 maschi ogni 100 femmine, ma altri dati registrano 122 maschi contro 100 femmine. Nella maggior parte dei paesi, ci sono più femmine che maschi, in base al normale andamento demografico e alla maggiore resistenza delle femmine alla nascita. A causa di aborti selettivi e di infanticidi, la Cina, insieme all’India, è tra i paesi che presentano una tendenza contraria.
La politica del figlio unico, avviata dalla Cina per contenere la crescita della popolazione, contribuisce a radicare ulteriormente queste pratiche. Soprattutto nelle campagne, dove c’è maggiore necessità del figlio maschio per il lavoro nei campi, molte coppie abbandonano le bambine appena nate o non le registrano, impedendo loro di andare a scuola e costringendole a una vita di stenti, allo sfruttamento e alla prostituzione.
La penuria di bambine sta causando forti disagi sociali: sempre più uomini non riescono a trovare moglie e si rivolgono ai trafficanti di donne. Nelle famiglie molti figli unici si trovano ad accudire 2 o più persone anziane. (MR)