AsiaNews 08/10/2008 09:01
IRAQ
Mosul, continua il martirio dei cristiani iracheni
Ieri altre due vittime – padre e figlio – uccise dai fondamentalisti perché colpevoli di “essere cristiani” in una terra dove è ormai in atto una “persecuzione sistematica” contro i non musulmani. Una fonte denuncia “il silenzio” dei media iracheni e l’immobilismo della comunità internazionale.
Mosul (AsiaNews) – Ancora sangue cristiano a Mosul: ieri, martedì 7 ottobre, padre e figlio sono stati ammazzati nel quartiere di Sukkar. Amjad Hadi Petros e il figlio sono morti perché “colpevoli di essere cristiani” in una terra dove si registra ormai una “persecuzione sistematica”.
Ieri si era avuta notizia dell’esecuzione, lunedì 6 ottobre, di Ziad Kamal, 25enne disabile e proprietario di un’attività commerciale in città. Il giovane, affetto da handicap, possedeva un negozio nel quartiere di Karama; è stato prelevato da un gruppo armato all’interno del suo negozio e condotto in un luogo poco distante, dove è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. E ancora, sabato 4 ottobre, altri due uomini erano stati barbaramente assassinati in due diverse zone di Mosul: Hazim Thomaso Youssif, di 40 anni, era stato freddato di fronte al negozio di abbigliamento di sua proprietà, mentre un giovane di 15 anni, Ivan Nuwya, era stato ucciso a colpi di pistola nel quartiere di Tahrir, davanti alla soglia di casa, di fronte alla locale moschea di Alzhara.
Una fonte anonima di AsiaNews a Mosul denuncia la “persecuzione sistematica” contro la comunità cristiana il cui unico desiderio è quello “di vivere in pace”, mentre da tempo è vittima di “esecuzioni mirate, a causa della fede". La fonte ribadisce la condanna del "silenzio” sui media locali e nella comunità internazionale “sul martirio” compiuto ai danni dei cristiani di Mosul e in tutto l’Iraq, e parla di una “solidarietà di facciata” mentre nel concreto non vi sono passi tangibili che dimostrino la precisa volontà di migliorare la situazione.
Il dato più preoccupanti è che i fondamentalisti islamici – ai quali vengono imputati i recenti attacchi – sembrano aver preso di mira una parte ben precisa della comunità cristiana: i proprietari di negozi e attività commerciali nella cittadina a nord dell’Iraq. Un segnale chiaro dei terroristi che mirano a sradicare la comunità cristiana, azzerarne le attività economiche e costringere la popolazione ad andarsene.(DS)