Ha, invece, sostenuto che il fine della 194 è di prevenire l\’aborto e, solo in questo senso, occorre perseguirne le finalità.
(©L\’Osservatore Romano – 2-3 gennaio 2008)
In Italia occorre applicare la legge 194 sull\’aborto in senso coerente alla sua prima finalità, che è quella della prevenzione dell\’interruzione di gravidanza. Inoltre occorre ripensare alcuni passaggi della stessa normativa in considerazione dei progressi scientifici, terapeutici e diagnostici compiuti negli ultimi trent\’anni: il cardinale Camillo Ruini, vicario di Roma, è intervenuto così nel dibattito relativo alla legge 194, nato anche in seguito a una campagna per la moratoria dell\’aborto lanciata dal quotidiano "Il Foglio".
La campagna per la moratoria dell\’aborto lanciata dal quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, è partita il 21 dicembre, quando sulle colonne del giornale è apparso l\’annuncio di un digiuno (ma con assunzione di liquidi) da rispettare a partire dalla vigilia di Natale fino al primo giorno dell\’anno nuovo, al fine di destinare il denaro così risparmiato al movimento per la vita e ai centri di assistenza che lavorano contro l\’aborto. Il giorno precedente il cardinale Renato Raffaele Martino, nel corso di una intervista concessa a "L\’Osservatore Romano" in merito alla moratoria della pena di morte, aveva spiegato che "i cattolici non considerano il diritto alla vita trattabile caso per caso o scomponibile". E, aveva aggiunto il cardinale, presidente dei Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace e della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, "l\’esempio più evidente è quello dei milioni e milioni di uccisioni di esseri certamente innocenti, i bambini non nati".