TRENTUNESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
LETTURE
Prima: Sap 11, 22-12, 2;
Seconda: 2Ts 1, 11- 2, 2
Vangelo: Lc 19, 1-10
NESSO TRA LE LETTURE
L’amore di Dio investe di sé ogni pagina della Bibbia e della liturgia cristiana. Nei testi della presente domenica ciò risalta in modo speciale. L’amore di Dio verso tutte le creature, perché tutte hanno nell’amore di Dio la loro ragione di essere (prima lettura). L’amore di Dio per tutti gli uomini, senza alcuna distinzione, perché tutti sono suoi figli (vangelo). L’amore di Dio verso i cristiani, "perché il nome del Signore nostro Gesù sia glorificato in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo" (seconda lettura).
MESSAGGIO DOTTRINALE
1. L’avventura dell’amore divino. Dal momento stesso in cui Dio iniziò la sua opera creatrice, ebbe inizio per lui l’avventura dell’amore. L’avventura meravigliosa di essere ricambiato nell’amore. Ma anche l’avventura del rischio dell’amore, del rifiuto dell’amore, dell’incomprensione dell’amore, del volto doloroso dell’amore. "Tu ami tutte le cose esistenti, e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata", dice la Sapienza. Ma, non si ha l’impressione che i cataclismi e le catastrofi naturali del nostro pianeta si ribellino contro il governo sovrano dell’amore? "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anch’egli è figlio di Abramo", dice Gesù nel vangelo. Ma, le altre "case" di pubblicani, accetteranno l’amore? E le altre case dei ricchi, si convertiranno, come Zaccheo e la sua casa, all’amore di Dio? Dio ci ha chiamato alla vocazione cristiana, per essere glorificato nelle nostre vite; ma, le nostre vite sono veramente la gloria dell’amore? L’amore di Dio, nella sua avventura storica, in certo modo è sottomesso alla grande legge creata da Dio stesso, e che egli rispetta, del libero arbitrio. E così sarà fino alla fine dei tempi. Codesti tempi ultimi, il cui termine ci risulta del tutto sconosciuto, e che faremmo bene a lasciare fiduciosamente nel sacrario del cuore di Dio, che vuole sempre il meglio per i suoi figli. Non vogliamo scrutare ansiosamente il mistero che ci sfugge e che oltrepassa le nostre capacità di conoscenza. Vigili, sì, ma sereni! Allora, sì, dietro il sipario finale della storia, l’avventura dell’amore di Dio sarà terminata. L’amore di Dio sarà intronizzato nei cieli e gli uomini adoreranno eternamente la triplice faccia dell’Amore.
2. Un amore senza frontiere. Così è l’amore di Dio. Non ha la frontiera del tempo, perché Egli ama nel tempo e prima del tempo e al di là del tempo. Non ha la frontiera dello spazio, perché Egli ha creato lo spazio e lo ha riempito con opere sorte unicamente dal suo amore: il cielo, la terra e tutto ciò che in essi abita (prima lettura). Non è limitato dalla frontiera dell’età, della condizione sociale o economica, dallo stato di vita degli uomini, perché ciò che più conta per Dio è che tutti sono immagine sua e tutti Egli ama come figli. Dio non ama il cieco di Gerico perché è povero (Lc 18, 35-43), né Zaccheo perché è ricco, ma perché entrambi sono suoi figli. Per Dio non contano codeste barriere che tanto contano non poche volte per gli uomini. Dio non ama per "meriti", ma in totale libertà. E non è nemmeno limitato, Dio, nel suo amore, dalla barriera del peccato. Noi uomini siamo peccatori, Zaccheo è un peccatore pubblico. Ciò non importa. Il peccato non è, per così dire, una sconfitta dell’amore, ma occasione perché l’amore di Dio si manifesti con nuovo splendore. E potranno forse essere le nostre preoccupazioni, i nostri timori, i nostri pensieri sulla "imminenza" del "termine della storia" una muraglia inaccessibile all’amore di Dio? Deus sempre maior. Dio è al di sopra di tutti i limiti che noi uomini possiamo porre al suo amore. Dio è anche più grande e sta al di là della morte, codesto mostro nel cui territorio sembra che neppure l’amore di Dio abbia accesso. Dio è "amico della vita" (prima lettura), o, in una traduzione forse più fedele, "autore della vita". A Lui la morte non infonde timore come a noi, poveri mortali, Egli varca la sua barriera e la distrugge, affinché gli uomini, suoi figli, vivano per sempre. Realmente, per Dio la frontiera dell’amore è l’amore senza frontiera.
SUGGERIMENTI PASTORALI
1. Occhi per amare. La realtà si guarda in modo molto diverso quando si hanno occhi per l’amore o quando non si hanno. Occhi per amare Dio nella grandezza e nello splendore del firmamento! Posso contemplare una stella in una notte di primavera con l’occhio scrutatore dello scienziato, che indaga sulla sua distanza della terra, gli anni che ha o il materiale di cui è composta. E posso contemplarla con l’occhio semplice di chi scopre in essa un riflesso della bellezza di Dio, un regalo di Dio in codesta incantevole notte di primavera! Occhi per vedere l’amore di Dio nel potere e nella bellezza della natura! Codesta natura che rivive dopo l’inverno come se risorgesse. Codesta natura mediante la quale Dio ricorda all’uomo la legge del rinnovamento permanente e lo richiama alla sua vocazione alla resurrezione con Cristo glorioso. Occhi per ammirare l’amore di Dio come si mostra nell’uomo e nelle opere magnifiche del suo pensiero! È diverso considerare l’intelligenza dell’uomo come frutto della casualità evolutiva, dal vedere in essa l’opera più preziosa e sublime dell’amore creatore di Dio. È molto diverso il tratto che avrò con un uomo, se mi fermo solamente al fatto che è un quadrupede intelligente o se, oltrepassando con lo sguardo l’ambito corporale, lo vedo come un figlio di Dio nato per una eternità felice nell’amore. Noi uomini di solito abbiamo occhi per il male, per la critica, per la immondizia del mondo. Va bene, ma dobbiamo guardare tutto ciò con occhi di amore, con gli stessi occhi con cui Dio lo vede. E, soprattutto, dobbiamo spalancare il nostro sguardo al bene, al parlare bene degli altri, alla verità, alla bellezza e alla santità che ci sono nel mondo. In definitiva, avere occhi per l’amore è avere occhi per Dio, è avere gli occhi di Dio.
2. La creatività dell’amore. Che l’amore sia creativo, penso che nessuno lo metta in dubbio. Già conosciamo la creatività dell’amore di Dio: la Sacra Scrittura, la Chiesa come istituzione dell’amore redentore, la presenza di Gesù Cristo nell’Eucarestia, o la perfezione del cervello umano, e la immensità del cosmo e delle sue galassie, per fare alcuni esempi. Voglio soffermarmi, tuttavia, sulla creatività dell’amore umano e cristiano, codesta creatività che è la nostra propria, e che dobbiamo attuare giorno per giorno, per mostrare che siamo veramente cristiani. Chi ignora la potenza "creativa" di una carezza allo sposo, al figlio, alla madre o alla fidanzata? Chi non ha potuto constatare qualche volta la creatività di una parola, di uno sguardo, di un abbraccio? Cercare ogni giorno creatività nell’amore entro la famiglia. Piccole cose dell’amore, non importa, ma nuove, inaspettate, sorprendenti! Cercare la creatività nell’amore per servire meglio gli altri, come impiegato in un ufficio, come parroco, come infermiera in un ospedale, come assistente sociale in una residenza di anziani, come maestro in una scuola o professore in una università, ecc. E soprattutto cercare la creatività nel nostro amore a Dio. Creativi quando parliamo con Dio per dirgli la stessa cosa, ma con linguaggio e musica diversi. Creativi nel moltiplicare il più possibile le opere dell’amore, le maniere di esprimere l’amore. Creativi per pensare e formulare l’amore di Dio e comunicarlo creativamente agli uomini. Creativi per parlare a Dio e per parlare di Dio. Creatività! Creatività nell’amore! Forse non è l’amore, per sua stessa natura, creativo? Se per una casualità l’amore cessasse di essere creativo, sarebbe noia, routine, fastidio. Cesserebbe di essere amore. Che fare per esercitare quotidianamente la creatività dell’amore?