(CorSera) Da Vicenza un aiuto per ritrovare il dominio di sè

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Iniziativa della Caritas: no alla criminalizzazione, è una mano tesa




Vicenza, gruppo d’aiuto per i clienti di prostitute


Un numero di cellulare e una casella e-mail a cui rivolgersi: primo tentativo per affrontare l’altro lato del sesso mercenario

VICENZA – Una mano tesa ai clienti delle prostitute. Nasce un progetto per affrontare il disagio, a volte patologico, e la quasi mai denunciata sofferenza psicologica di chi non può fare a meno del sesso mercenario. L’iniziativa è stata presentata a Vicenza dalla Caritas diocesana e prende il nome di «gruppo di auto-mutuo aiuto» e rappresenta il primo tentativo in Italia di affrontare l’altra faccia del problema legato al mondo del sesso a pagamento. Supportato da Comune, Provincia e Regione il nuovo sportello affida a un numero di cellulare, (348 886 04 98 al quale inviare un «sms»), e a una casella di posta elettronica (parliamone@assieme.vicenza.it) i possibili agganci da parte di chi intende usufruire del servizio.

Un’attività, autofinanziata, già confortata dai primi contatti e dai primi positivi risultati anche in termini di «riabilitazione» di giovani donne.

MANO TESA – «Non è più possibile affrontare il problema della prostituzione coatta – ha detto il direttore della Caritas vicentina don Giovanni Sandonàsenza analizzare e aiutare i clienti delle prostitute». Nessuna criminalizzazione ma una mano tesa verso «migliaia di persone ignorate – ha sostenuto ancora don Giovanni – sia come fenomeno sociale che come forma di disagio». L’approccio al servizio è facile e anonimo ed è già stato affrontato da molti uomini, in parte giovani, desiderosi di voler aiutare le ragazze incontrate. «L’iniziativa è un ulteriore passo – ha commentato l’assessore alle politiche sociali della Regione Veneto Antonio De Poli – nel campo della prevenzione culturale. L’intervento sociale sulle prostitute può salvare vite umane, quello sui clienti può salvare intere famiglie, nuclei ancora caposaldi della nostra società».

RISULTATI – Il nuovo gruppo di aiuto della Caritas si affianca e integra l’attività di prevenzione e accoglienza per le prostitute avviato dall’organismo diocesano berico dal 1999. Un progetto battezzato «Tutela donna in situazione di prostituzione coatta», che lo scorso anno ha permesso 228 contatti con ragazze motivate a uscire dalla schiavitù: 67 di queste hanno accettato un percorso di reinserimento, 34 hanno ottenuto il permesso di soggiorno inserendosi nel mondo del lavoro.

3 novembre 2003