Aborto: le vere parole del Card. Ruini

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Il cardinale Ruini non ha mai chiesto di "applicare" la "194".
Ha, invece, sostenuto che il fine della 194 è di prevenire l\’aborto e, solo in questo senso, occorre perseguirne le finalità.

(©L\’Osservatore Romano – 2-3 gennaio 2008)
In Italia occorre applicare la legge 194 sull\’aborto in senso coerente alla sua prima finalità, che è quella della prevenzione dell\’interruzione di gravidanza. Inoltre occorre ripensare alcuni passaggi della stessa normativa in considerazione dei progressi scientifici, terapeutici e diagnostici compiuti negli ultimi trent\’anni:  il cardinale Camillo Ruini, vicario di Roma, è intervenuto così nel dibattito relativo alla legge 194, nato anche in seguito a una campagna per la moratoria dell\’aborto lanciata dal quotidiano "Il Foglio".

"Credo – ha affermato il cardinale in un\’intervista concessa il 31 dicembre al Tg5 – che dopo il risultato felice ottenuto riguardo alla pena di morte fosse molto logico richiamare il tema dell\’aborto e chiedere una moratoria, quantomeno per stimolare, risvegliare le coscienze di tutti, per aiutare a rendersi conto che il bambino in seno alla madre è davvero un essere umano e che la sua soppressione è inevitabilmente la soppressione di un essere umano. In secondo luogo – ha detto ancora Ruini – si può sperare che da questa moratoria venga anche uno stimolo per l\’Italia, quantomeno per applicare integralmente la legge sull\’aborto che dice di essere legge che intende difendere la vita, quindi applicare questa legge in quelle parti che davvero possono essere di difesa della vita e forse, a trent\’anni ormai dalla legge, aggiornarla al progresso scientifico che ad esempio ha fatto fare grandi passi avanti riguardo alla sopravvivenza dei bambini prematuri. Diventa veramente inammissibile – ha concluso il cardinale – procedere all\’aborto a una età del feto nella quale egli potrebbe vivere anche da solo".

La campagna per la moratoria dell\’aborto lanciata dal quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, è partita il 21 dicembre, quando sulle colonne del giornale è apparso l\’annuncio di un digiuno (ma con assunzione di liquidi) da rispettare a partire dalla vigilia di Natale fino al primo giorno dell\’anno nuovo, al fine di destinare il denaro così risparmiato al movimento per la vita e ai centri di assistenza che lavorano contro l\’aborto. Il giorno precedente il cardinale Renato Raffaele Martino, nel corso di una intervista concessa a "L\’Osservatore Romano" in merito alla moratoria della pena di morte, aveva spiegato che "i cattolici non considerano il diritto alla vita trattabile caso per caso o scomponibile". E, aveva aggiunto il cardinale, presidente dei Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace e della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, "l\’esempio più evidente è quello dei milioni e milioni di uccisioni di esseri certamente innocenti, i bambini non nati".