(Avvenire) Ruini: La riforma scolastica in linea con il pensiero cattolico

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I VESCOVI E IL PAESE
Il presidente della Cei ha ricordato anche le numerose aree di crisi colpite dalla guerra e devastate da fame e malattie: da Haiti al Kosovo, dall’Uganda al Sudan fino all’Africa orientale

«Unità profonda» tra i cittadini


Ruini: di fronte alle tragedie che insanguinano il mondo servono «solidarietà sincera e attiva nella repressione, ma anche nella rimozione delle cause»


Da Roma Mimmo Muolo


Con il pensiero ancora rivolto all’«orrenda strage» di Madrid, si è aperto ieri a Roma il Consiglio permanente della Cei. L’attentato che ha sconvolto la capitale spagnola è stato, infatti, il primo avvenimento citato dal cardinale Camillo Ruini nella prolusione iniziale. Un discorso di 11 cartelle che Avvenire pubblica integralmente e che tocca, come di consueto, i principali temi dell’attualità ecclesiale e dell’agenda sociale e politica, sia a livello italiano (preoccupazione per la crisi demografica e necessità di rilancio economico) che internazionale.
La risposta al terrorismo. Il presidente della Cei ha sottolineato il «continuo spargimento di sangue in Terra Santa – da ultimo, proprio stamane, l’uccisione dello sceicco Ahmed Yassin – e in Iraq». E ha esortato ad avere, nei confronti del triste fenomeno, «unità di intenti» e «solidarietà sincera e attiva nella prevenzione, nella repressione, ma anche nella rimozione delle cause del terrorismo stesso». Occorre guardarsi, ha aggiunto, dalla paura e «dai rischi di odio e di intolleranza, oggi in particolare nei confronti dei musulmani». Infine il richiamo del ruolo «del nostro popolo» («unità profonda»), la necessità di un «progresso rapido e deciso nella realizzazione dell’Ue» e di una «rinnovata coesione tra le due sponde dell’Atlantico». Oltre che la sottolineatura di una solidarietà più ampia in sede Onu, «che deve coinvolgere in particolare le stesse nazioni islamiche».
La situazione italiana. Per quanto riguarda l’Italia, Ruini ha invitato a «superare la situazione di stallo», «imboccare la via di un confronto più pacato, concreto e responsabile» e scongiurare così «il timore, o sindrome, di declino che rimane purtroppo diffuso nel corpo sociale». «Il nostro Paese – ha ricordato, parlando della congiuntura economica e della riforma scolastica, «in linea con la concezione umanistica dell’educazione cui si è sempre ispirato il pensiero cattolico» – ha bisogno di un forte rilancio, per il quale deve trovare anzitutto in se stesso gli stimoli e le energie».
La questione demografica. La «prima e non sostituibile condizione» per il futuro del “sistema Italia”, è per il presidente della Cei, «un incremento sostanziale del numero delle nascite». Ruini ha citato una frase del presidente Ciampi («Una società con poche madri e con pochi figli è destinata a scomparire»). E ha ribadito la richiesta di «una più organica politica favore della famiglia» con misure concrete», a cominciare dal fisco. Ha anche chiesto una cambiamento culturale, poiché la mentalità dominante «è troppo avvezza a considerare i diritti individuali sempre al di sopra delle esigenze della famiglia e della collettività».
Importanza della preghiera. Nella prima parte della prolusione il cardinale ha ricordato il XXV anniversario della Redemptor hominis, la preparazione della prossima assemblea generale dei vescovi sulla parrocchia (maggio) e soprattutto l’importanza della preghiera. Non tanto «un farmaco spirituale» per il benessere intimistico, quanto piuttosto un «lasciare che Dio entri nella nostra vita», cambiandola e rendendoci capaci di amore verso di Lui e verso il prossimo.


Avvenire 23-3-2004