(Avvenire) L'attualità di Fatima dopo 90 anni

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Il messaggio di Fatima:
«Affidatevi al Vangelo»

Centinaia di migliaia di fedeli al santuario nel 90° della prima apparizione. Sodano:
«L’Europa sta perdendo la fede Un’apostasia surrettizia che non può lasciarci indifferenti»

Dal Nostro Inviato A Fatima Paolo Viana

 Quando sono veramente in tanti, se a pregare si riuniscono in centinaia di migliaia e il coro diventa quello di un’intera spianata, allora la fede si trasforma in un respiro, che puoi ascoltare. Racconta storie apparentemente minime, fatte di speranze e dolori personali e familiari, che vengono da ogni dove, da Amburgo a Messina, a Bordeaux, alla Slesia; tutte simili per semplicità e freschezza, come lo sono le esperienze devozionali che trascinano, anche quando, e talvolta accade, faticano a tenere il passo con la dottrina e la tradizione. Questa fede ha respirato a Fatima sabato e domenica. Anzi, il suo respiro ha dettato il ritmo del pellegrinaggio internazionale promosso per commemorare i 90 anni dalle Apparizioni della Vergine ai tre pastorelli lusitani.
«Partecipo ogni anno alla processione delle vele, da vent’anni. Lo faccio per incontrarla», ci racconta suor Cyrile, che viene da Parigi. La sua pelle è quella scura delle terre d’Oltremare, dove la devozione mariana è diffusissima e la «lei» che vuole incontrare è Maria. Ne parla come di una persona in carne e ossa: «suo Figlio me ne ha parlato come di una persona in carne ed ossa» è la sua spiegazione, candida e ferma. Il respiro della fede non solo ha un ritmo suo, ma s’accompagna anche a un linguaggio che mira all’essenziale e che può essere fatto, per l’appunto, di incontri. «Sei pronto per incontrare Dio?» è la domanda che campeggia sulla maglietta di Joan Mc Carthy californiano di Oakland. E Robert County, che viene dal Tennessee, aggiunge che «la Vergine ci indica la strada dinanzi ai dubbi della vita». Alcuni atroci. Tra le migliaia di fedeli giunti da ogni parte del mondo, infatti, moltissime le foto e gli striscioni di solidarietà per la bimba britannica, Madaleine McCann, sparita dieci giorni fa dalla stanza del residence sulla costa portoghese dove dormiva insieme ai due fratellini.
Nella fiumana che si è spostata dentro e fuori il piazzale, ha sostato in preghiera davanti alla Cappelli na e ha offerto le lunghe candele brune alla Vergine non mancavano gli italiani. Sono arrivati per lo più in gruppo, come i cinquanta parrocchiani di don Antonio Longoni, che a Castelletto di Senago, nel Milanese, frequentano la parrocchia intitolata alla Madonna di Fatima e a Santa Rita. Molti altri si sono mossi da soli. Per l’astigiano Giulio Bava, moglie e due figli al seguito, «questa è la vera festa della famiglia, perché ci permette di vivere tutti insieme un momento forte della fede e vedere tanta gente che crede rincuora, dimostra che la fede c’è ancora e che supera tutti i problemi».
Se si eccettuano i portoghesi, Spagna, Italia e Polonia sono stati i Paesi più presenti in questi giorni, secondo le valutazioni del Servizio dei pellegrini del Santuario. Che sciorina, ancora una volta, numeri da primato. Quattrocentomila fedeli al Rosario e alla celebrazione finale, è infatti la stima finale prodotta dal Santuario. Mezzo milione, secondo la Guardia nazionale repubblicana, che ha schierato 500 agenti al fine di governare il traffico impazzito. Per quanto, come si sa, a Fatima, si arrivi principalmente a piedi: sembra che i pellegrini, soprattutto portoghesi, che hanno scelto di offrire la loro fatica alla Madonna del Rosario abbiano largamente superato quota trentamila. Impossibile non rendersene conto, sia perché li si incontrava ad ogni ora del giorno e della notte sulle statali, sia perché le campagne come le vie del centro di Fatima in questi giorni sono diventate un unico, immenso campeggio. Il Movimento del messaggio di Fatima ha predisposto per loro 73 punti di soccorso, schierando 1.500 volontari. Il clou, anche dal punto di vista dell’organizzazione, si è raggiunto domenica, alla concelebrazione finale: secondo le autorità, solo in occasione delle visite papali si è registrata una maggiore affluenza al Santuario lusitano. Per numeri, questo sarebbe il quarto pellegrinaggio a Fatima «da sempre», come scrivono i giornali locali. Di certo vi è il num ero delle comunioni impartite domenica: 65.000, distribuite da 360 sacerdoti, che hanno celebrato la Messa insieme a 30 vescovi e a due cardinali, il legato pontificio Angelo Sodano e il patriarca di Lisbona José Policarpo.
Nell’omelia, il decano del Collegio cardinalizio ha parlato della «maternità spirituale di Maria, una maternità universale che si traduce, come ogni maternità, nell’amore e nella sollecitudine per la vita di ogni figlio» e ha ricordato la predilezione per «i piccoli, i poveri e i malati» della «Bianca Signora», come i pastorinhos chiamavano la Vergine, che apparve loro, per la prima volta, il 13 maggio del 1917, per chiedere la conversione del mondo ed evitare nuovi lutti dopo la Prima guerra mondiale.
Sodano ha esortato i fedeli a riscoprire l’esortazione della Madonna ad affidarsi al Vangelo, «un appello forte come quello che solo una madre può fare ai figli nei momenti importanti della vita». Ma soprattutto, ha lanciato un allarme per l’allontanamento dell’Europa dalla fede: «Nei nostri Paesi – ha scandito il cardinale decano – è in atto una apostasia surrettizia, che non può lasciarci indifferenti». Poi un invito deciso, ai cristiani, di «collocare nuovamente nel cuore della nostra società il fermento del Vangelo».

Avvenire 15-5-2007