di Gabriele Villa
Prendete la parola coerenza. Ribaltatela, rigiratela, schiacciatela sotto la suola delle vostre scarpe. L’esercizio terapeutico vi aiuterà a interpretare meglio il pensiero di certi tipi da spiaggia di quest’estate a scartamento irregolare. Prendete Beppino Englaro, per esempio. Un uomo tutto d’un pezzo, ma che, ogni tanto, perde un pezzo. Un padre che ha condotto la sua personale battaglia in nome e per conto della figlia Eluana anche se questo «in nome e per conto» resta ancora tutto da dimostrare, perché era indimostrabile, stante che la diretta interessata non poteva esprimere la sua vera volontà. Un uomo che, subito dopo ogni intervista, rimanendo in attesa della successiva, ha detto e ripetuto, puntualmente: «Basta, adesso non parlo più».
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