Sesta Domenica del Tempo Ord.
LETTURE:
Sir 15,15-20;
Sal 118;
1 Cor 2,6-10;
Mt 5,17-37
Gesù non è venuto ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, a darle quel «di più» che la fa superare come legge e la fa accettare come scelta interiore. Di fatto la giustizia del fariseo si limita all\’osservanza degli articoli di legge. La giustizia del cristiano non dipende prima di tutto dalla semplice osservanza della legge, ma dal fatto che gli ultimi tempi sono compiuti in Gesù, e che Gesù per primo e giunto ad obbedire alla legge in comunione con il Padre. Cristo stabilisce un nuovo criterio di valutazione morale: l\’intenzione personale.
Il di più della nuova legge
E\’ nel cuore che si decide l\’atteggiamento più vero e più radicale dell\’uomo, è lì che bisogna portare l\’attenzione e la scelta: questa è la superiore esigenza della legge, il «di più» con cui Cristo la porta a compimento e a perfezione.
Non basta non uccidere, bisogna non adirarsi (Mt 5,21s). Non basta non commettere adulterio, bisogna non desiderare la donna degli altri (Mt 5,27s). Non basta lavarsi le mani prima dei pasti, bisogna «purificare» l\’interiore dell\’uomo (Mc 7,1-23). Non basta erigere monumenti ai profeti, bisogna non farli tacere uccidendoli (Mt 23,29ss). Non basta dire: «Signore, Signore», ma bisogna « fare la volontà del Padre che è nei cieli» (Mt 7,21). Non basta dire parole senza fine nella preghiera, bisogna aver fede nella bontà di Dio (Mt 6,7). Non basta il sacrificio, non serve a niente l\’atto di culto e l\’osservanza dei precetti minori se non si pongono al primo posto nella propria vita morale la giustizia, la misericordia e la fede (Mt 9,13; 12,7; 23,23).
La legge viene imposta all\’uomo dall\’esterno. Se Gesù si limitasse soltanto a spiritualizzare la legge, il suo sarebbe un perfezionamento incompleto. Egli punta alla volontà, al cuore. Il «nuovo» apportato da Cristo è altrove: se Gesù esige un di più, la motivazione è in quel «ma io vi dico». Chi impone è Cristo, il quale ne ha dato per primo l\’esempio. L\’amore ai nemici, la sopportazione della sofferenza e della persecuzione sono resi possibili al cristiano perché è sollecitato e realmente aiutato dall\’esemplare che ha davanti. Il cristiano non obbedisce soltanto a una legge, ma si mette sulla scia di Cristo che lo precede e che diventa per lui modello-legge-istanza suprema-forza interiore per il dono dello Spirito (Mt 3,11), premio-amore beatificante
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