Alessandro Gnocchi-Mario Palmaro, Viva il Papa! Perché lo attaccano, perché difenderlo, Edizioni Vallecchi, 2010, EAN 9788884272072, pp. 200, € 13,00.
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VIVA IL PAPA !
L’esclamazione: "Viva il Papa!" ci riporta direttamente allo strepito ed alla gioia popolare che si raccolgono in Piazza S. Pietro ogniqualvolta il Pontefice si affaccia al davanzale della finestra.
Nel libro di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro ("Viva il Papa!" edito da Vallecchi), all’acclamante grido di giubilo si accompagna un sottotitolo: "Perché lo attaccano, perché lo difendono" con il quale viene analizzata l’origine della veemenza anti-papale nell’ineluttabilità dello scontro tra le forze in campo.
Spicca, in questa preziosa indagine, la capacità di "leggere" la presenza di Dio nella storia ed il Suo disegno provvidenziale attraverso i fatti di cronaca che accompagnano, spesso in modo inquietante, il pontificato di Benedetto XVI.
Nell’esporre le ragioni per difendere l’attuale regnante Pontefice, gli Autori hanno il merito di ricondurci così, fin dall’introduzione, al significato primigenio della battaglia tra il Signore dell’universo e il Principe di questo mondo, tra il Papa e il mondo. Mondo chiaramente inteso come regno laicista secolarizzato dove si sperimenta l’espulsione di Dio e dei Suoi diritti da ogni sfera della vita dell’uomo (spirituale, culturale, familiare, sociale e dei costumi).
Nella confusione dell’epoca moderna, Gnocchi e Palmaro hanno l’indubbio pregio di calibrare la loro analisi su una teologia della storia che ci ripropone il perenne conflitto fra il Bene e il Male e nel quale la Chiesa vera, quella fondata da Cristo sulla roccia di Pietro, ha un ruolo essenziale per la vita di ogni persona, in quanto strumento, àncora di salvezza per tutte le anime.
Gli Autori iniziano il saggio con due frasi emblematiche tratte dal volume: "La Chiesa Cattolica. Quando tutte le verità si danno appuntamento" del gigante cattolico inglese Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), che compendiano l’impossibilità della Chiesa e della Verità di scendere a compromessi con il Mondo e la Menzogna. Ecco le significative frasi chestertoniane: "Non abbiamo bisogno di una religione che sia nel giusto quando anche noi siamo nel giusto" e : "Quello che ci occorre è una religione che sia nel giusto quando noi abbiamo torto".
Bisogna riconoscere a Gnocchi e Palmaro di aver centrato l’obiettivo, cioè quello di formulare un giudizio critico fondato su una sana teologia cattolica supportata dall’eccellenza dei riferimenti filosofici e letterari ( Robert Hugh Benson, Flannery O’ Connor, il già citato Chesterton e altri ancora). Raramente si riscontra nel panorama del giornalismo italiano un’attenzione alla Dottrina ed alla metafisica tomista di tale portata. Nella ricerca della verità e nella passione per la difesa del deposito tradizionale della fede vengono così seguite le parole di Benedetto XVI, come ad esempio quelle pronunciate nell’omelia della Messa di chiusura dell’anno sacerdotale, lo scorso 11 giugno : "Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone con il quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientanti. …Non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede…".
Ecco così magistralmente riassunta la salvaguardia dell’ortodossia contro le superbe e mendaci eresie mondane.
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