Vescovi coraggiosi: card. Comastri “il progetto diabolico contro la famiglia”

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C’è un “progetto diabolico per combattere la famiglia, e in definitiva per combattere il desiderio di Dio”, e chi “presume di capire più di Dio, perché combattere la famiglia significa questo, è al servizio del demonio”.

Il Cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, lo sottolinea nell’omelia della festa di Sant’Anna, durante la messa celebrata nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano.

[…] L’omelia del Cardinale Comastri è stata tutta incentrata sulla famiglia, perché ricordare Sant’Anna significa ricordare “una santa famiglia, quella in cui è nata la Vergine Maria”.

“Mi sembra decisivo – ha detto il Cardinale – sottolineare che la famiglia non l’abbiamo inventata noi. La famiglia l’ha inventata Dio. La famiglia è un progetto di Dio. Dio ha creato l’uomo e la donna perché fossero culla della vita, e fossero luogo in cui i figli possano crescere e imparare l’alfabeto della vita. Bisogna essere ciechi per non vederlo”.

Il Cardinale ha ricordato un passaggio del diario di Giovanni XXIII, che sottolineava come “l’educazione che lascia le tracce più profonde è quella che si riceve in casa”, e che la sua “casa era povera ma piena di Dio”.

Il Papa santo – ha chiosato l’arciprete della Basilica di San Pietro – “qui diceva tutto. Possiamo riempire di benessere le nostre case, ma se non c’è Dio sono squallide e i figli non possono imparare l’alfabeto della vita”.

Il Cardinale Comastri ha quindi denunciato il “progetto diabolico per combattere la famiglia”, un progetto che, ha notato, aveva riconosciuto anche il poeta Eugenio Montale, il quale ne parlò nel 1970, alla commemorazione a Milano del 25esimo anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki.

Montale – ha ricordato il Cardinale – disse che “è giusto ricordare quel drammatico momento nella speranza che non si ripeta mai più. Ma sento in coscienza ii dovere di avvisare che sta scoppiando la bomba atomica della famiglia, e forse farà più vittime e più ferite della bomba atomica esplosa ad Hiroshima e Nagasaki. E la bomba la stanno collocando i mezzi di comunicazione, presentando falsi modelli di vita”.

Sono “falsi modelli che purtroppo disorientano i giovani”, ha affermato il Cardinale, il quale poi ha cercato le tracce dell’insegnamento dei genitori nella vita della Vergine Maria, e in particolare nella risposta all’angelo dopo l’annunciazione (“Sia fatto di me secondo la tua parola”), e nella sua decisione di visitare la cugina Elisabetta.

Ha raccontato il Cardinale: “Maria, tramite l’Angelo, riceve una chiamata ad una missione che avrebbe fatto tremare chiunque e la risposta della Madonna è meravigliosa, di totale disponibilità. Attenti bene: una simile risposta non si improvvisa. Certamente affonda le radici nel clima spirituale della famiglia, nell’educazione e nell’esempio dei genitori. Nelle famiglie pie di Israele venivano pregati e meditati i salmi ogni giorno”.

E in particolare – ha sottolineato – Maria avrà probabilmente avuto in mente il Salmo 23 (“Il Signore è il mio pastore”), il Salmo 127 (“Se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori”), il Salmo 25 (“Chi confida nel Signore è come il Monte Sion, è stabile per sempre”).

Da questo terreno, dalle parole “chiare e luminose dei salmi” di cui Maria si è nutrita con i Santi Gioacchino ed Anna, sboccia il sì dell’annunciazione. Così come sboccia la decisione di andare ad assistere Elisabetta, decisione per cui è bastato l’accenno dell’angelo alla cugina incinta. Anche questo gesto di carità viene dall’educazione della famiglia, ha rimarcato il Cardinale Comastri.

Madre Teresa di Calcutta – ha commentato – disse: un tempo nella famiglia si imparava la generosità, nella famiglia si imparava l’altruismo, oggi state innaffiando l’egoismo dei figli e raccoglierete frutti amari”.

Anche il Magnificat che scaturisce dalla bocca di Maria all’incontro con Elisabetta nasce da quella meditazione famigliare dell’amore di Dio. “Il Magnificat – ha spiegato il Cardinale – è una lettura della storia nella quale domina la certezza che gli umili saranno i vincitori. La vita è una guerra, una lotta. Chi vincerà? Vinceranno gli umili, vinceranno i buoni, vinceranno i puri, vinceranno i miti, vinceranno i misericordiosi. Maria lo dice nel Magnificat, perché ha la certezza che l’ultima parola la dice Dio”.

La riflessione finale è proprio sull’educazione che viene data oggi nelle famiglie. “Oggi – ha notato il Cardinale cosa respirano i figli in casa? Che segnaletica viene data ai figli? La vita è un viaggio, serve una segnaletica quando si cammina. Impegniamoci tutti a riportare nella famiglia un clima di fede convinta, in modo che i figli, guardando i genitori, possano capire quale è la giusta segnaletica”.

 

Estratto dell’Omelia riportato da: Andrea Gagliarducci per https://www.acistampa.com/story/santanna-il-cardinale-comastri-ce-un-progetto-diabolico-contro-la-famiglia-9187
CITTÀ DEL VATICANO , 27 luglio, 2018 / 10:00 AM (ACI Stampa).

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