Il Santo del giorno

8 dicembre


Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Il peccato originale, questa realtà misteriosa e per noi poco evidente in quanto comporta un prolungamento della colpa dei progenitori in tutti noi, viene oggi considerato nella sua cospicua eccezione o meglio nel singolare privilegio accordato a Maria, che ne è stata preservata lìn dal primo istaiìte della sua esistenza umana. Il valore dottrinale di questa festività è espresso nell'orazione della celebrazione liturgica, che sottolinea il privilegio concesso alla futura Madre di Dio: "O Dio, che per l'Immacolata Concezione della Vergine hai preparato al tuo Figlio una dimora degna di lui...", e la natura stessa di questo privilegio, in quanto non sottrae Maria alla universale Redenzione compiuta da Cristo: "Tu che l'hai preservata da ogni macchia in previsione della morte di tuo Figlio...".

Prima che Pio IX con la bolla Ineffabilis Deus del 1854 definisse solennemente il dogma dell'Immacolata Concezione, nonostante le esitazioni di alcuni teologi, che potevano appellarsi allo stesso S. Tommaso d'Aquino, si era avuto uno sviluppo non solo della devozione popolare verso l'Immacolata ma anche negli interventi dei papi in favore di questa celebrazione. Prima che il calendario romano ne includesse la festa nel 1476, questa era apparsa in Oriente già nel settimo secolo, e contemporaneamente nell'Italia meridionale soggetta ai Bizantini.

Nel 1570 Pio V pubblicò il nuovo Ufficio e finalmente nel 1708 Clemente XI estese la festa, divenuta d'obbligo, a tutta la cristianità. Ma già dalle origini del cristianesimo Maria viene venerata dai fedeli come la "Tutta santa" ("panaghìa") e nel primo abbozzo della festa liturgica della Concezione, anteriore al VII secolo, si nota, se non la professione esplicita della esenzione dalla colpa originale, almeno una persuasione teologicamente equivalente. "Potuit, decuit, ergo fecit", aveva argomentato un brillante teologo medioevale: "Dio lo poteva fare, conveniva che lo facesse, quindi lo ha fatto!". Dall'infinito amore di Cristo verso la Madre, che l'ha pre-redenta e colmata di Spirito Santo dal primo istante della sua esistenza, è derivato questo singolare privilegio, che la Chiesa oggi celebra per farci meditare non solo sull'ineffabile bellezza dell'anima di Maria, ma anche sulla bellezza di ogni anima santificata dalla grazia redentrice di Cristo.

Quattro anni dopo la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione, la Vergine appare a S. Bernadette Soubirous. Alla fanciulla che domandava timidamente: "Signora, volete avere la bontà di dirmi il vostro nome?", Maria rispose: "Io sono l'Immacolata Concezione".

Tratto da www.lalode.com

 

Sante Guntilde e Bertgitta

La prima delle due sante di oggi fu badessa in Turingia, ma era un’oriunda e di famiglia anglosassone.
Guntilde, il cui nome suona Gunthildis il latino e Cynehild in anglosassone, pare sia stata zia di s. Lullo e madre di s. Bertgitta (Berthgith).
Dopo la morte del marito, del quale nulla sappiamo, madre e figlia presero il velo nel monastero di Wimborne, nella contea inglese di Dorset.
In questo monastero le due novizie trovarono s. Lioba, col quale strinsero amicizia.
Costui era parente di s. Bonifacio, l’apostolo della Germania.
Verso il 735 quest’ultimo santo, informato da Lioba, invitò le due donne a raggiungerlo in continente nella sua opera evangelizzatrice.
Bonifacio, infatti, aveva da poco fondato un monastero femminile, e aveva bisogno di persone fidate per la direzione.
Non ci è stato tramandato il nome di questo monastero, ma fu in quella comunità che Guntilde divenne badessa. Qualche storico pensa di poter identificare il monastero in questione con Ohrdruf in Turingia.
Qualcun altro contesta questa attribuzione, perché secondo altri documenti, a Ohrdruf c’era solo una cella, e tale romitorio dipendeva dal ben più grande e importante monastero di Fulda.
Altri, però fanno osservare che nell’antica chiesa di Ohrdruf, poi diventata protestante, stavano, sull’altare maggiore, le statue di due monache, e che queste non erano altro che Guntilde e Bertgitta.
E c’è anche un ulteriore particolare da tenere in considerazione: in un documento solenne del vescovo Gundecaro II di Eichstätt viene annoverata Guntilde tra i dodici santi fondatori della diocesi.

Si ringrazia lo scrittore cattolico Rino Cammilleri
per aver acconsentito alla diffusione di queste brevi vite di santi,
tratte dal suo volume
Un santo al giorno edito da PIEMME