Vescovo tedesco manda a quel paese… la Conferenza Episcopale!

Mons. Dominikus Schwaderlapp, tutt’altro che conservatore, abbandona il Forum sinodale:
“Qui si parla di sessualità polivalente, non dell’insegnamento della Chiesa”.

Va precisato che, mentre ogni Vescovo è un successore dei dodici apostoli,
una conferenza episcopale esercita solo alcune “funzioni pastorali per i fedeli di quel territorio”.
Più che lecito, dunque, l’abbandono da parte di Mons. Schwaderlapp, di un forumcolo qualunque, anche se di emanazione diretta della Conferenza dei Vescovi tedeschi.

Perchè le Conferenze Episcopali non mutano il rapporto dei singoli Vescovi con le rispettive Chiese particolari (cfr. Apostolos suos).

Ecco l’articolo dello staff della CNA nella traduzione di Sabino Paciolla:

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L’imminente società senza Cristo del… “Signore delle mosche”

di Roberto Marchesini

Un nuovo studio del Guardian, che svela la storia vera che ispirò il racconto, ripercorre la tesi del celebre romanzo di Golding Il signore delle mosche, come simbolo della natura violenta e brutale dell’uomo, della quale solo la civiltà impedisce l’emergere.
Ma ad una più attenta lettura, si può affermare che Golding non ha torto: ha soltanto ritratto la società senza la Chiesa cattolica, fondata da Cristo. 

 

Qualche giorno fa, sul quotidiano liberal The Guardian, è apparso un interessante articolo firmato dallo storico olandese Rutger Bregman. È, sostanzialmente, una verifica delle tesi che sorreggono il celebre romanzo Il signore delle mosche, del premio Nobel William Golding (1911 – 1993).

La storia è nota. C’è una guerra non specificata; un gruppo di ragazzini, membri del coro di una scuola inglese, stanno viaggiando in aereo quando questo si schianta su un’isola.
I ragazzi si trovano quindi a dover sopravvivere e organizzare la convivenza senza degli adulti a guidarli e proteggerli.
I ragazzi vivono dunque in uno «stato di natura», senza una civiltà a determinare le loro vite.

Cosa accadrà?
Purtroppo accadrà tutto il peggio possibile.
I ragazzi cominciano a litigare per il potere e si dividono in due gruppi: i cacciatori e gli altri. Emerge la paura di un mostro e si creano una divinità: infilzano la testa di un maiale su un palo e cominciano a trattarla come una divinità.
Il signore delle mosche, Belzebù.

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Cardinal Burke: Cristo è vivo nella Chiesa

del Card. R. L. Burke

Il Mistero dell’Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo è il compimento del grande Mistero Pasquale, che celebriamo durante i quaranta giorni dopo la Pasqua di Risurrezione. Cristo, morto e risorto dai morti per la nostra salvezza, è apparso molte volte ai discepoli, e specialmente agli Apostoli, per confermare la loro fede nella Sua Risurrezione e per rassicurarli della Sua permanenza nella Chiesa.
Come racconta san Luca all’inizio degli Atti degli Apostoli, «Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio» (At 1,3). Una missione chiara Il giorno dell’Ascensione nel Suo corpo glorioso alla destra di Dio Padre, Cristo apparve per l’ultima volta agli Apostoli, sedendosi a tavola con loro. Confermando di nuovo la Sua gloriosa Risurrezione, Egli, allo stesso tempo, li istruì sulla Sua costante presenza in mezzo a loro e sulla loro partecipazione alla Sua missione di salvezza fino alla Sua consumazione, nel giorno del Suo ritorno in gloria. La missione è chiara, come Egli l’annunciò agli Apostoli immediatamente prima della Sua Ascensione: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16, 15-16).

Lo scopo della missione è chiaro: la proclamazione del Vangelo, il dono della fede e la grazia del Battesimo. Il fine della missione è pure chiaro: la salvezza delle anime. È chiaro dalle parole del Signore che non c’è altra via per la salvezza. E perciò si capisce l’urgenza della missione apostolica in tutto il mondo.

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Rino Cammilleri: Ma l’Inquisizione ha fatto anche cose buone?

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Dalle crociate all’Inquisizione, la storia senza leggende nere

Crociate e Inquisizione cattive, Medioevo delle streghe e dei roghi, Sicilia tollerante con i musulmani?
Nel libro “Ma l’Inquisizione ha fatto anche cose buone?”, lo scrittore Rino Cammilleri smonta, con le armi della ragione e fatti storici alla mano, molti falsi miti ideati da una storiografia faziosa e fondamentalmente anticattolica.
Ecco qualche esempio.
Si può dunque rispondere affermativamente alla domanda che dà il titolo al quinto volume della raccolta “Il Kattolico”, ossia Ma l’Inquisizione ha fatto anche cose buone? (Fede&Cultura 2020, pp. 140), nel quale Rino Cammilleri – firma nota ai lettori della Nuova Bussola – smonta, con le armi della ragione e citando i fatti storici, molte credenze comuni elaborate da una storiografia faziosa e pregiudizialmente anticattolica relativamente a crociate, Inquisizione, Medioevo delle streghe e dei roghi e al mito della Sicilia tollerante con i musulmani.
Con l’Inquisizione la Chiesa crea il primo fondamentale pilastro della moderna giustizia, quella creata per perseguire d’ufficio i crimini”. In queste parole dello storico Paolo Prodi, già rettore dell’Università di Bologna, emerge un merito dell’Inquisizione di grande rilievo: tale tribunale ha di fatto contribuito a trasformare il diritto romano-barbarico, accusatorio e fondato sulla semplice querela di parte, in diritto d’ufficio.
Insomma, per quanto strano possa oggi apparire, vista la leggenda nera diffusa nel “tritacarne della scuola di Stato e dei media”, è stata proprio “l’Inquisizione a inventare, nel procedimento, il verbale, l’avviso di garanzia, l’appello e, insomma, tutti quegli accorgimenti a tutela dell’imputato che oggi chiameremmo garantismo”.

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Centenario S. Giovanni Paolo II: “Noi reagiremo!” (sette volte!)

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S. Giovanni Paolo II mentre consacra il mondo al Cuore Immacolato di Maria, affinchè il socialismo non diffonda i suoi errori nel mondo.

Il celebre “noi reagiremo” ripetuto sei volte, è un eccellente modo per ricordare il centenario della nascita di San Giovanni Paolo II.
E’ l’esortazione rivolta al laicato perchè si impegni in difesa dei valori che fondano una società cristiana.
Si tratta di un impegno oggi dimenticato e falsato dal confondere gli “ultimi e i poveri” con quelli che non han soldi. Mentre i veri ultimi sono gli atei e gli indifferenti.

Oggi il Papa polacco sarà ricordato all’insegna del buonismo, della capacità mediatica e altri aspetti minori: noi ne ricordiamo l’opera del Santo Padre
per la custodia del Deposito della Fede: oltre 400 condanne di eretici, modernisti e catto-comunisti (qui: https://www.totustuus.it/1978-2005-aspetti-meno-noti-nei-xxvii-anni-di-pontificato-di-giovanni-paolo-ii/ )

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Cattolici nel 2020: affermarsi o adeguarsi?

di fr. René Stockman

Vivere da cristiani in un ambiente molto secolarizzato non è cosa semplice.
È come se diventassimo stranieri a casa nostra, nel luogo in cui un tempo stavamo bene.
Gli amici iniziano a parlare un’altra lingua, altri diventano “allergici” quando vogliamo parlare della nostra fede cristiana.
A lavoro ci deridono quando diciamo che andiamo “ancora” in chiesa.
A scuola i bambini non osano più dire che cantano nel coro.
La cerchia di persone che condividono i nostri stessi valori, con le quali riusciamo ancora a stare bene, si restringe sempre di più fino ad avere l’impressione di essere giunti in un ghetto.

L’humus, nel quale la nostra società si è radicata, ha subìto una trasformazione?
Cosa è successo alle radici cristiane, sulle quali era basata la comunità nella quale siamo cresciuti?

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Papa Benedetto XVI parla ancora: c’è una “dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche”

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Papa Benedetto XVI in una nuova biografia di prossima pubblicazione  (in italiano qui) parla esplicitamente del “potere spirituale dell’Anti-Cristo” presente in una certa mentalità molto diffusa nella nostra società.

Maike Hickson, parla di questa nuova biografia nel suo articolo pubblicato su Lifesitenews da cui riprendiamo e traduciamo un passo dalla pagina 1074 la cui foto trovate piu sotto:

Domanda: Una frase della Sua predica durante la messa per l’inizio del pontificato è rimasta particolarmente impressa nella memoria: «Pregate per me, perché non fugga davanti ai lupi.» Aveva previsto tutto quello che avrebbe dovuto affrontare?

Benedetto XVI: Anche qui devo dire che si tende a ridurre troppo la dimensione di quanto può incutere paura a un Papa. Naturalmente questioni come i «Vatileaks» sono incresciose e, soprattutto, non comprensibili e causa di grande turbamento per gli uomini del nostro grande mondo. Ma la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. Ancora cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di matrimonio omosessuale. Oggi chi vi si opponga viene scomunicato dalla società. Similmente stanno le cose per l’aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale. È quindi più che naturale avere paura di questa forza spirituale dell’Anticristo e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale per opporvi resistenza.

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Rino Cammilleri: “Tutti i giorni con Maria”

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E’ uscita l’ultima fatica del grande apologeta cattolico.

Sapete che esiste pure una “Nostra Signora del 1° Maggio”?
L’elenco di tutte le volte in cui la Madonna è apparsa, quando, dove e a chi, nell’ultimo libro del grande apologeta Rino Cammilleri: “Tutti i giorni con Maria. Calendario delle apparizioni mariane” (Edizioni Ares).
Una serie preziosa di santuari e immagini cui raccomandarci in questo periodo di calamità (anche politiche…)


Diversi sono i libri e manuali che, negli ultimi decenni, stati pubblicati sulle apparizioni e le manifestazioni miracolose della Madre di Dio.
L’ultimo libro del giornalista e scrittore Rino Cammilleri, intitolato Tutti i giorni con Maria. Calendario delle apparizioni mariane (Ares, Milano 2020, pp. 760, € 19,90), ha il merito di elencare nei secoli a partire dall’anno 40, giorno per giorno dal 1° gennaio al 31 dicembre, tutte le date, i luoghi e il nome dei veggenti cui la Madonna è apparsa.
In duemila anni, infatti, la Vergine di Nazaret si è manifestata migliaia di volte, e ancora si manifesta.

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Card. Sarah: la “questione” della Messa e la libertà per la Religione

In questa intervista esclusiva alla Nuova Bussola Quotidiana, il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, interviene sulla Comunione take away e sui “negoziati” per garantirLa in sicurezza: nessun compromesso, «l’Eucarestia è un dono che riceviamo da Dio, dobbiamo riceverla in modo dignitoso. Non siamo al supermercato».
«Nessuno può impedire a un sacerdote di confessare e dare la Comunione».
«C’è una regola e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano».
«È una questione di fede, il cuore del problema sta nella crisi di fede dei sacerdoti». «Messe in streaming fuorvianti anche per i sacerdoti: devono guardare Dio non una telecamera».

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La riscoperta della liturgia del silenzio e del raccoglimento nel tempo del Coronavirus

di Cristina Siccardi

Nelle poche settimane di “reclusione” da Covid-19, la pagina YouTube della Fraternità di San Pietro ha superato i 6.000 iscritti.
Ogni giorno centinaia di italiani, come imprigionate in casa, han cominciato a dire il Rosario e seguire la S. Messa in latino.
Impressionati dall’elevazione spirtuale dei riti, dal silenzio, dal raccoglimento, si riscoprono significati messi in ombra dalla pastorale corrente.
Addirittura la stessa Libreria Editrice Vaticana pubblica e mette in vendita online il Missale romanum ex decreto SS. Concilii Tridentini.
Tratto comune di questo risveglio: costante e profonda devozione verso la Vergine Maria.
Stare isolati dagli altri, togliere i figli da scuola: le persone tornani a pregare, leggere, pensare?

Come sappiamo, il Signore scrive anche sulle righe storte e in questo tempo di isolamento ecclesiastico dovuto all’emergenza Coronavirus, senza Sante Messe pubbliche, battesimi, matrimoni e funerali, molti giovani sacerdoti, sia diocesani che appartenenti a congregazioni o ordini religiosi, approfittano del silenzio delle strade e delle chiese per celebrare quotidianamente, in privato o alla presenza di pochi fedeli, la Santa Messa in Vetus Ordo.

Un fenomeno davvero interessante, sul quale riflettere.

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