(l’Espresso) La fede cristiana come principio unitario del sapere

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Parte da Venezia una nuova via della seta. Si chiama Marcianum


È un centro di studi che sta molto a cuore al papa. L’ha ideato il patriarca Scola. L’ha inaugurato il cardinale Sodano. Guarda ad oriente e all’islam, fino alla Cina


di Sandro Magister 

 ROMA – A Venezia è nata il 24 aprile una scuola tutta speciale. Così speciale che a inaugurarla è andato il cardinale segretario di stato Angelo Sodano, nella veste di inviato di Giovanni Paolo II. La scuola si chiama, in latino, Studium Generale Marcianum, dal nome dell’evangelista Marco patrono della città. E non ha eguali nel mondo.

A idearla è stato il cardinale Angelo Scola, da due anni patriarca di Venezia e in precedenza rettore della Pontificia Università del Laterano, la più ufficiale delle facoltà teologiche romane, con Gran Cancelliere il cardinale vicario del papa, Camillo Ruini.

C’è quindi, all’origine del Marcianum, l’esperienza accumulata da Scola come rettore d’università e prima ancora come professore di teologia, come discepolo di Hans Urs von Balthasar, Henri De Lubac e Joseph Ratzinger, come fondatore della rivista teologica internazionale “Communio”, come educatore di giovani nelle file di Comunione e Liberazione, il movimento fondato da don Luigi Giussani.

Il Marcianum ha però anche una radice geografica. Ed è Venezia, una città e una diocesi da sempre aperte ai confini più lontani del mondo: da Bisanzio all’islam fino alla Cina. Tre luoghi più cruciali che mai, per la Chiesa di oggi e di domani: il mondo cristiano ortodosso, il mondo musulmano, il gigante cinese.

Centro d’educazione cristiana integrale e ponte tra le civiltà: questi sono i due tratti distintivi dello Studium Generale Marcianum.

E queste sono le due ragioni per le quali il Marcianum sta tanto a cuore ai vertici della Chiesa romana.

La prima ragione – l’unitarietà del sistema educativo – è riconoscibile già dall’insieme dei gradi che compongono il Marcianum. Sono scuole materne ed elementari, un liceo ginnasio, una facoltà di teologia con i suoi vari livelli, una facoltà di diritto canonico, scuole di specializzazione, tutte tra loro integrate. Dal liceo ginnasio in su hanno sede in uno stesso complesso, quello di Santa Maria della Salute di fronte alla basilica di San Marco, che è anche seminario e vanta una magnifica biblioteca antica e moderna.

Ma l’unitarietà più profonda riguarda l’oggetto e il soggetto dell’insegnamento.

Mentre nei sistemi scolastici laici e nelle università l’oggetto del sapere è frammentato per discipline, misurato dalla sua utilità pratica, slegato da vincoli filosofici e religiosi, l’ambizione del Marcianum è di ricondurre l’intero insegnamento a “luogo dove si ricerca la verità, la verità nella sua purezza, non per altri fini ma per se stessa” (così il cardinale Scola, citando il pensatore tedesco della prima metà del Novecento Romano Guardini).

Quanto al soggetto educatore, Scola lo indica nella “fede cristiana come principio unitario per l’interpretazione degli oggetti dei diversi saperi: una fede che non solo non mortifica ma esalta l’apertura integrale e la ricettività proprie della ragione”.

Il secondo tratto distintivo del Marcianum – ponte tra le civiltà – ha il suo contrassegno in quella che sarà la sua rivista ufficiale, dal titolo “Oasis / Al-Waha / Naklistan”: dove la seconda e la terza parola traducono la prima in arabo e in urdu, la lingua parlata in India e in Pakistan.

Il primo numero di “Oasis” uscirà nel gennaio del 2005 e le sue 3000 copie andranno per la gran parte in paesi africani e asiatici a maggioranza musulmana, e per il resto in Europa, specialmente dell’est.

La rivista sarà in inglese, arabo, urdu e in futuro anche in indonesiano. Sarà mirata soprattutto alle minoranze cristiane di quei paesi “di missione”.

Perché proprio la missionarietà della Chiesa è la ragione ultima e dichiarata del Marcianum, quella che riassume in sé tutte le altre: testimoniare e “dare ragione della speranza che è in noi” (1 Pt 3, 15).

Il Marcianum entrerà a pieno regime nel prossimo autunno. Ma già funziona da un anno, ad esempio, la sua facoltà di diritto canonico, con alunni che arrivano da Croazia, Slovacchia, Bulgaria, Romania, India, Sri Lanka, Kenya, Congo, Brasile. La facoltà è aggregata alla Pontificia Università della Santa Croce, con sede a Roma e di proprietà dell’Opus Dei.

Del consiglio scientifico del Marcianum fanno parte due cardinali, l’austriaco Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, e l’ungherese Peter Erdö, arcivescovo di Budapest.

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Il sito web del Marcianum:

> Studium Generale Marcianum

E quello della diocesi, con la biografia del cardinale Angelo Scola:

> Patriarcato di Venezia