(il Timone) Un aiuto per scegliere come votare

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Un altro mondo


di Gianpaolo Barra


Editoriale de “Il Timone”, Febbraio 2006
http://www.iltimone.org/

Presto saremo chiamati a scegliere i nostri rappresentanti
al Parlamento. Affideremo loro, tutto sommato, buona parte
delle sorti del bel Paese. Non dubito che i lettori del
Timone valuteranno bene a quale dei due schieramenti dare il
loro voto. Qualunque sia la preferenza, tutti, incluso il
sottoscritto, sappiamo che la “buona battaglia” per
l’evangelizzazione del nostro popolo continua. La preghiera
fiduciosa, la formazione personale e l’azione concreta,
condotta nei luoghi dove viviamo e con i mezzi di cui
disponiamo, sono le nostre armi, tanto più efficienti quanto
più sapremo confidare nell’aiuto della Provvidenza, alla
Quale sarà opportuno chiedere che l’opera dannosa di quelle
forze che avversano i piani di Dio non sia coronata anche
dal successo elettorale.


Per formarsi un giudizio, sarà utile – credo – considerare
un fatto. E’ innegabile il tentativo di trasformare
ulteriormente la società in cui viviamo. Di introdurvi
qualche cosa che non s’era mai visto prima. E che mira ad
incrementare il grado di scristianizzazione già così elevato
nel nostro Paese. Sia chiaro: è una operazione, questa, che
non nasce ora, le cui radici, spesso evidenziate dal nostro
mensile, risalgono a tempi passati. Ma in questi giorni il
processo “rivoluzionario” sembra intensificarsi,
rinvigorirsi, presentare decisive novità. Che, se
realizzate, modificheranno il nostro modo di vivere. Quella,
per esempio, di riconoscere pari dignità tanto alla famiglia
tradizionale, pensata dal Creatore e radicata nella legge
naturale, quanto alle cosiddette “coppie di fatto”.


Quell’altra che intende equiparare la famiglia formata da
uomo e donna, uniti dal vincolo del matrimonio che prevede
precisi diritti e doveri, con la cosiddetta “famiglia” (il
virgolettato è d’obbligo) omosessuale, o lesbica, composta
da due uomini o due donne. Che, ovviamente, avranno
possibilità di adottare bambini (a farli non sono ancora
capaci) ed educarli a modo loro. Una terza che mira a
promuovere il “diritto” di eliminare positivamente malati
terminali, anziani disperati, più o meno consenzienti, con
la legalizzazione dell’eutanasia.

Altre novità, poi, si promettono nel campo della difesa
della vita, con il progetto di estendere il “diritto” di
sopprimere esseri umani innocenti. Magari servendosi di una
pillola abortiva, agevolmente reperibile in farmacia o,
perché no?, al supermercato. Insomma, famiglia e vita sono i
campi dove più infuria la battaglia. E sui quali, per quel
che mi riguarda, sceglierò di misurare le mie preferenze
elettorali. La Chiesa, grazie a Dio, intende fare la sua
parte. Questo disturba, ovviamente, così che certe forze
politiche puntano a limitare il diritto dei nostri pastori
di esprimere opinioni in materie concernenti il bene comune.
Peggio, qualcuno si spinge persino a chiedere l’abolizione
del Concordato tra la Santa Sede e lo Stato. Fuori la Chiesa
dall’Italia, reclama apertamente, che la fede non influenzi
l’esistenza quotidiana, sia relegata alla coscienza,
rinchiusa nel silenzio della vita privata.


In breve, vedo che alcune forze politiche, se vinceranno, si
propongono di costruirci una società nuova. Con innovazioni
che hanno di mira il progetto di Dio, insegnato dal Vangelo
e custodito dalla Chiesa. Proprio ciò che noi cattolici
vogliamo promuovere per il vero bene del nostro prossimo.
Non so voi, cari lettori, ma prima di scegliere io ne terrò
conto. E non mi sfuggirà il fatto che tali rovinose novità
trovano il loro più convinto sostegno nel programma di
partiti che si schierano nel centro-sinistra. Ne prendo atto.