(il Giornale) Maggiolini: LA SOTTANA DEL PAPA

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Da “Il Giornale” 15 marzo 2003
LA SOTTANA DEL PAPA

Lo ammetto a mio disdoro.
Domenica scorsa non sono riuscito ad ascoltare il
discorsetto per l’Angelus, che il Papa ha tenuto
alla gente riunita in Piazza San Pietro dalla
finestra del suo studio in Vaticano: la specie di
saluto e di raccomandazione che egli ha dato
prima di appartarsi nel silenzio degli Esercizi
spirituali.
Il giorno – i giorni – dopo ho scorso nella rassegna
stampa i titoli che molta grande – si fa per dire –
informazione aveva dedicato all’avvenimento.
Il Papa – se non ho letto male – aveva imperato o
quasi di schierarsi dalla parte del bene contro il
fronte del male: anzi, di affrontare e vincere con
Cristo nel deserto “lo spirito del male”.

Ho pensato alla solita forzatura semplificante e
distorcente.
Non avevo neppure bisogno di controllare il testo
originale per capire dov’era stato arruolato – ancora
una volta – Giovanni Paolo II.
Il male si sa da chi è rappresentato.
Il bene non lo si dice in esplicito, ma lo si lascia
immaginare anche se si tratta di un tiranno che affama
e ammazza i sudditi senza soverchi riguardi.

Il Papa dunque si posizionava sul fronte della guerra
alla guerra e basta.

Una particolare curiosità mi punse in seguito, quando
un paio di credenti pur non insipienti mi accennarono
– il va sans dire – al demonio che press’a poco
lottava contro l’Arcangelo Michele nell’imminenza di
una guerra ingiusta: sonoramente ingiusta.
E tacciano tutte le obiezioni.

Vado a prendermi la fonte.
Trenta righe di intervento.
Tutto sul modo di vivere la Quaresima nella preghiera,
nella mortificazione e nella carità fraterna.
Unico accenno alla guerra – e chiedo venia della
lunghezza della citazione ma è completa -:
«Nell’attuale contesto internazionale, si avverte più
forte l’esigenza di purificare la coscienza e di
convertire il cuore alla pace vera. Al riguardo, è
quanto mai eloquente l’icona di Cristo che smaschera
e vince le menzogne di Satana con la forza della
verità, contenuta nella parola di Dio.
Nell’intimo di ogni persona risuonano la voce di Dio
e quella insidiosa del Maligno.
Quest’ultima cerca di ingannare l’uomo seducendolo
con la prospettiva di falsi beni, per distoglierlo
dal vero bene (…) che consiste proprio nel compiere
la volontà divina.»

Dunque?
Dunque niente.
Si vuole un Papa nemmeno pacifista senza se e senza ma;
si vuole un Papa che condanni una parte in causa e
lasci intendere che assolve l’altra con tutte le
indulgenze possibili.
E la gente scenda poi in piazza a gridare la pace.
Così probabilmente aumenterà l’odio.

Pio XII si era fatto un punto d’onore – di là dalle
chiacchiere di una mediocre opera teatrale – nel
rimanere il più possibile neutrale tra i contendenti;
o meglio, condannando la violenza dove la scorgeva e
badando a non nuocere a possibili ostaggi: cristiani
spesso.

Con Giovanni Paolo II si è deciso, invece, di disporlo
manicheisticamente – e bugiardamente – a difesa di un
gruppo di nazioni santificate per l’occasione contro
altre giudicate reprobe.

Saggezza della continuità della guida dei Papi che
vogliono verità, giustizia e pace.
Pace, non astio e violenza sotto il manto di una pace
furbastra.
Giù le mani dal Papa.

+ Mons. ALESSANDRO MAGGIOLINI
Vescovo di Como