«…fino agli estremi confini della terra!»

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Enrico Chiesura, «…fino agli estremi confini della terra!», Mimep Docete, Pessano (MI), 2002, pp.128, euro7,80

Mimep Docete, via Papa Giovanni XXIII 2, 20060 Pessano (MI) – tel.: 02.9574.1935; fax 02.9574.4647; http://www.mimep.it/

La Chiesa è missionaria per definizione, tanto da poter affermare che se le mancasse questa prerogativa, cesserebbe di essere la Chiesa di Cristo. «La Chiesa pellegrina è per sua natura missionaria (…), e l’opera evangelizzatrice è dovere fondamentale del Popolo di Dio» (cfr. C.V.II; Decreto sull’attività missionaria della Chiesa, § 2-35).
Per questo l’irradiazione del cristianesimo è concomitante con la nascita della Chiesa a partire dalla Pentecoste, quando gli apostoli — forti dei doni ricevuti dallo Spirito Santo — inaugurarono quello sforzo apostolico che nel giro di pochi anni li vide sparsi in tutte le direzioni per annunciare il Vangelo di Gesù Cristo.  E’ la storia della prima evangelizzazione, quella che ha visto approdare il cristianesimo nel Nord-Africa, in Armenia, in Grecia, in Asia minore, a Roma.
A questa prima fase di espansione ne sono seguite altre: basti pensare alla conversione dei popoli barbari che ha consentito la nascita e il fiorire della Cristianità medioevale.
Pensiamo ancora al grandioso sforzo missionario che ha accompagnato la scoperta del Nuovo Mondo e l’epoca delle grandi scoperte geografiche, che ha donato alla Chiesa e al mondo intero talenti e genialità del calibro di p. Matteo Ricci S.J. (1552-1610) o di san Francesco Saverio (1506-1552).

Ad essere meno noto è invece — paradossalmente — il più grande momento di espansione missionaria che la Chiesa abbia conosciuto nell’intera sua storia: l’Ottocento.
Un’autentica epopea, dove nulla venne lasciato inesplorato, niente rimase intentato.
Un’epoca monopolizzata dai rivolgimenti socio-politici che hanno caratterizzato la storia europea: dalla Rivoluzione Francese ai risorgimenti nazionali; dalla rivoluzione industriale alla nascita delle ideologie moderne.
Talmente monopolizzata da mettere in ombra uno dei capitoli più esaltanti della storia della Chiesa, su cui getta invece luce il libro di Enrico Chiesura, esito di una rielaborazione del contenuto di alcune trasmissioni da lui condotte ai microfoni di Radio Maria, dedicate alla spiritualità dell’800.

Quella a cui si assiste in questo periodo è un’autentica «febbre» missionaria che anima la Chiesa in tutte le sue articolazioni, nessuna esclusa.
Pensiamo che nell’arco di soli cinquant’anni (1800-1850), nascono 121 nuove congregazioni — maschili e femminili — per lo più caratterizzate da un carisma squisitamente missionario.

Non solo!
Anche le famiglie religiose pre-esistenti — compresi gli ordini più antichi — vengono coinvolti in imprese, spedizioni, autentiche avventure che portano la croce e il Vangelo fino agli estremi confini della terra.
Non esiste area geografiche che resti esclusa da questo slancio apostolico: dalla sabbia del deserto africano ai ghiacci delle regioni artiche.

A partire dal 1864 viene avviata da parte degli Oblati di Maria Immacolata (O.M.I.) l’evangelizzazione dell’Alaska.
Ai padri maristi di Lione e ai missionari lombardi del P.I.M.E. viene affidata la missione in Oceania.
I primi salesiani partono per la Terra del Fuoco mentre nel contempo altri avviano la missione fra gli Zulu in Sud-Africa e quella fra le tribù indiane del Canada.
Persino le Carmelitane di Lisieux finirono col mandare alcune religiose in Indocina, nell’eroica gara di coraggio intrapresa per sostituire i numerosi missionari martirizzati in questa regione.

Ciò che accade non è casuale.
L’autore mette in luce come le cause di questo risveglio di attenzione per l’evangelizzazione possano essere identificate in almeno tre circostanze convergenti.
In primo luogo il dono che ebbe la Chiesa di avere due grandi pontefici missionari (Gregorio XVI e il beato Pio IX), che applicarono a fondo la propria intelligenza e le proprie energie al problema delle missioni.
In secondo luogo la diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù e la definizione del dogma della Immacolata Concezione, straordinari eventi spirituali che determinarono la nascita di alcune fra le più dinamiche e attive realtà missionarie di questo periodo (Comboniani – Missionari del Sacro Cuore – Clarettiani – Oblati di Maria Immacolata ecc.).

Di queste e di altre realtà l’autore offre un breve profilo storico, insieme alla ricostruzione di un quadro di insieme che consente di rileggere una pagina di storia della Chiesa di estrema attualità.

Non sarà infatti che oggi, di fronte a un occidente secolarizzato e scristianizzato, la fede e il Vangelo ci vengano provvidenzialmente riproposti da questi nostri fratelli lontani, dai quali possiamo attenderci quell’ancora di salvezza che da soli facciamo così fatica a intravedere?

Andrea Arnaldi, collaboratore di Radio Maria