Ci siamo: Facebook censura un Cardinale!

Facebook censura l’arcivescovo emerito di Guadalajara che denuncia il “Nuovo Ordine Mondiale”.

E’ il capovolgimento della realtà, in cui è la Chiesa che ha il dovere di giudicare il mondo.
Se qualcuno avesse ancora dubbi sull’esistenza della cristianofobia, è servito.
Si tratta di una cristianofobia non sempre violenta, ma che (forse più efficacemente) procede a estirpare la fede cattolica dai cuori e dagli Stati.

Ce ne parla Thomas D. Williams il 16 gennaio su Breitbart (qui).
L’articolo riporta la prima parte del discorso del cardinale. E’ possibile ascoltarlo integralmente su youtube (
https://www.youtube.com/watch?v=L1dnDa8p7fw ).

Facebook ha censurato un video (https://www.facebook.com/semanariogdl) del cardinale Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo emerito di Guadalajara, per aver suggerito che i leader globalisti stanno sfruttando la pandemia del coronavirus per creare un nuovo ordine mondiale.

Al posto del video settimanale del cardinale, Facebook ha esposto uno screenshot grigio con il banner “False informazioni“. Sotto, Facebook ha aggiunto: “Questa pubblicazione ripete informazioni su COVID-19 che i controllori indipendenti hanno ritenuto false“.

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Mons. Crepaldi: dopo il coronavirus un nuovo statalismo?

Dopo il coronavirus: la strada della vera libertà
Appunti
✠ Giampaolo Crepaldi

Qualche settimana fa, in piena emergenza coronavirus, ho avuto modo di rendere note alcune mie riflessioni, condotte sia come vescovo sia come convinto promotore della Dottrina sociale della Chiesa, sulla nuova situazione sociale creata dall’epidemia. Come ricordavo in quella occasione, questa esperienza richiede di essere valutata prima di tutto in chiave spirituale e nella visione di una teologia della storia umana segnata dalla caduta e dalla redenzione.
Scriveva infatti Leone XIII nella Rerum novarum che «le cose del tempo non è possibile intenderle e valutarle a dovere, se l’animo non si eleva ad un’altra vita» (n. 17).
Così la Chiesa aiuta gli uomini ad affrontare anche la presente crisi: «La crisi ci obbliga a riprogettare il proprio cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno» (Caritas in veritate, n. 21).
Tenendo conto di questa prospettiva, vorrei ora continuare quelle osservazioni interrogandomi più direttamente su alcune direttive di azione, che assieme ai principi di riflessione e ai criteri di giudizio, fanno parte della proposta della Dottrina sociale della Chiesa.

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Card. Sarah: la “questione” della Messa e la libertà per la Religione

In questa intervista esclusiva alla Nuova Bussola Quotidiana, il prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, interviene sulla Comunione take away e sui “negoziati” per garantirLa in sicurezza: nessun compromesso, «l’Eucarestia è un dono che riceviamo da Dio, dobbiamo riceverla in modo dignitoso. Non siamo al supermercato».
«Nessuno può impedire a un sacerdote di confessare e dare la Comunione».
«C’è una regola e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano».
«È una questione di fede, il cuore del problema sta nella crisi di fede dei sacerdoti». «Messe in streaming fuorvianti anche per i sacerdoti: devono guardare Dio non una telecamera».

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Vescovo di Cuernavaca (MX): il coronavirus è un castigo di Dio per l’aborto, l’omosessualismo e l’eutanasia

Mons. Ramon Castro Castro, Vescovo di Cuernavaca nel Messico, ha colto l’occasione anche per mettere in guardia che, di fronte al coronavirus, il Messico affronterà una crisi economica

Fonte: LaVerdad del 23 de Marzo 2020 [nostra traduzione] – video omelia in https://www.youtube.com/watch?v=mtGZa5irpb4&feature=youtu.be&t=1429 oppure sul nostro canale: https://youtu.be/vLDjzBUgI9U?t=1516

Il Vescovo intrepido difensore de la vita y la familia, durante l’ultima omelia davanti al popolo fatta nella “Giornata nazionale della sana distanza” (che in Messico è cominciata come modo di prevenzione nell’emergenza sanitaria causata dal nuovo coronavirus), ha scatenato la solita violenza delle lobby LGBT e femministe dicendo:

«La pandemia di Covid-19 è un grido di Dio all’umanità causato dal disordine sociale, l’aborto, la violenza, la corruzione, l’eutanasia e l’omosessualità».

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G. Brambilla: Arcobaleno? Per i miei figli, preferisco il Paradiso

Nella foto: il folle messaggio che circola su alcune chat di mamme.

Sui gruppi whattsapp delle mamme, sta girando in questi giorni un’iniziativa per «lanciare un’onda di positività» per rassicurare i bambini in questa «situazione grigia». In pratica, ogni famiglia dovrebbe disegnare un arcobaleno su un lenzuolo, con la scritta «Tutto andrà bene», per poi appenderlo fuori dalle finestre.

È attraverso una visione così orizzontale che possiamo aiutare i bambini (e noi stessi) ad affrontare questo momento così drammatico? Pensiamo davvero che i soli valori umanitari possano dissetare l’inevitabile affanno del momento?

La deriva razionalista, che elimina la fede dal pensiero e dalla vita dell’uomo, considerandola superstiziosa o inutile, chiude il Cielo a chi non crede e spesso indebolisce anche la riflessione dei fedeli. Siamo in tempo di Quaresima, stiamo salendo il Calvario, la Croce si avvicina. Rifugiarsi in slogan umanitari è come distogliere “lo sguardo da Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37), è misconoscere la divinità del Signore e la sua Provvidenza. Senza fede, infatti, la ragione non è in grado di penetrare la realtà e di coglierne il senso.

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Perché il coronavirus? Cosa chiedere?

Nella sua bimillenaria esperienza, il Corpo Mistico di Cristo (la Chiesa) ha sempre saputo individuare la causa delle epidemie e quali sono i rimedi da adottare in via prioritaria.

Li riproponiamo (tradotti dal latino) dopo il decreto che rende tutta l’Italia “zona arancio”, certi che saranno ben più efficaci.
Tutti i sacerdoti sapranno trovare il modo per inserirli nella propria S. Messa sine populo, anche nella forma ordinaria del rito romano.
I laici possono utilizzarli per capire cosa chiedere e, soprattutto, a Chi.

 

Santa Messa votiva per allontanare la mortalità e in tempo di peste.

Il flagello delle malattie epidemiche è una grave prova per l’umanità. La scienza ne ricerca le cause e con tutti i suoi mezzi cerca di arrestarne il progresso: ed è bene.
Ma bisogna pure alzare gli occhi a Dio, il quale permette il flagello perché l’uomo dall’esperienza della brevità della vita presente ritorni sulla retta strada e si prepari a comparire al Tribunale del Giudice Eterno, che a tempo debito interviene perché il male abbia termine.
L’antifona d’introito è una preghiera a Dio, perché ordini alle cause del male di cessare dal loro influsso pernicioso.

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S.E. Mons. Cavina: le Ceneri e il virus… in una società senza Dio

 

Un microscopico virus sta paralizzando il mondo e la presunzione dell’uomo di essere padrone del proprio destino si trasforma immediatamente in schiavitù. Una entità talmente piccola, che nemmeno vediamo, ci domina e manda in pezzi il sogno di volere costruire il paradiso in terra.

Si tratta di un evento che, ancora una volta, ci porta a confrontarci con la verità della condizione umana, in quanto ne mette a nudo la debolezza e la fragilità. Nello stesso tempo, esso costituisce un richiamo all’esercizio della virtù dell’umiltà, la quale – quando è vera – ci porta ad inginocchiarci davanti al Signore per comprendere chi è veramente l’uomo.

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Mons. Crepaldi: «Blasfemo chi dipinge Gesù come gay, pedofilo o sardina»

TRIESTE – Sta facendo il giro del Web l’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, ieri durante la celebrazione della messa dell’Epifania.
Crepaldi ha duramente attaccato gli «intellettuali liberal» e chi ha dipinto Gesù come «gay, pedofilo o sardina».
L’arcivescovo ha denunciato le profanazioni che anche quest’anno, e in crescendo rispetto al passato, hanno lamentevolmente caratterizzato il Santo Natale.
Si è trattato di profanazioni materiali come le diffuse devastazioni dei Presepi, comunicative come i film che presentano un Gesù gay e pedofilo, perfino politiche come il paragonarlo alle “sardine”.
Il vescovo Crepaldi ha coraggiosamente e doverosamente condannato questi attacchi alla fede cattolica, invitando con calore i fedeli a respingerle e a contrastarle con impegno e fede apologetica.

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Mons. Azuaje: «Il socialismo ha distrutto il Venezuela»

Alla vigilia dell’incontro con il Papa dei vescovi venezuelani, il presidente della Conferenza episcopale denuncia la gravissima situazione economica ed umanitaria provocata dal regime socialista. Gravi ripercussioni anche per la Chiesa che, pur privata di preti e religiosi e delle sue risorse, non cessa di servire il suo popolo.

 

Da giovedì 6 giugno a sabato 15 settembre, i vescovi venezuelani svolgono la tradizionale visita Ad Limina Apostolorum, un evento di grande importanza. L’ultima volta che i vescovi venezuelani sono stati insieme in Vaticano è stata infatti nel 2009 sotto il pontificato di Benedetto XVI, ora Papa emerito. Dopo 9 anni più di quaranta vescovi ritornano dunque, ma in una situazione sociale ed ecclesiale molto diversa, quando il Venezuela si trova in una situazione di collasso generale, cosa mai accaduta nella sua storia.

 

Per capire la realtà del popolo venezuelano e il servizio della Chiesa in questo contesto così difficile, La Nuova BQ ha parlato in esclusiva con il presidente dell’episcopato, l’arcivescovo di Maracaibo mons. José Luis Azuaje Ayala. L’attuale situazione del Venezuela sarà l’argomento principale dell’incontro tra l’episcopato e Papa Francesco, che si tiene oggi, martedì 11 settembre, alle 10.30 del mattino.

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Opzione Benedetto: testimonianza e battaglia per vivere da cristiani nell’oggi

L’Opzione Benedetto è un libro che può offrire importanti consigli ai cristiani di oggi.

Ci possono essere anche dei libri contemporaneamente in qualcosa assolutamente notevoli e perfino profetici, mentre in altri aspetti assai problematici e meno convincenti.

Quest’ultimo secondo noi è il caso del recente e dibattutissimo libro di Rod Dreher (cf. L’Opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo post-cristiano: http://www.edizionisanpaolo.it/religione_1/spiritualita_1/parole-per-lo-spirito/libro/l-opzione-benedetto.aspx).

L’autore è un giornalista americano, nato e cresciuto metodista, poi divenuto cattolico, quindi approdato alle chiese ortodosse. E già qui si tratta di un percorso atipico e che lascia un po’ perplesso il cattolico convinto. Ma per ora passons!

La parte del libro che ci ha dato molto da riflettere e che ci sembra certamente degna di nota inizia proprio con il sottotitolo: cristiani in un mondo post-cristiano.
Che il mondo di oggi abbia cessato di essere cristiano e conforme agli assi portanti del cattolicesimo è per noi, come per Dreher, un fatto e non un punto di vista.
In francese, allo storico Paul Veyne che nel 2013 ha scritto Quand notre monde est devenu chrétien (Albin Michel) ha risposto di recente Guillaume Cuchet con un meno euforico Quand notre monde a cessé d’être chrétien (Seuil).

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