(VFC) Caffarra: Giù le mani dalla croce

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Messaggio dell’Arcivescovo di Ferrara e Comacchio

NON CI FAREMO TOGLIERE LA CROCE Decisione offensiva ed assurda: concordo pienamente
con la definizione data dall’Osservatore Romano.

Essa infatti disapplica disposizioni normative in
vigore.
Ed in presenza di una legge dello Stato che si dubita
sia conforme alla Costituzione, l’iter che si deve
seguire è il ricorso alla Corte Costituzionale, non
certo il ricorso ad un decreto di urgenza.

Il richiamo alla laicità dello Stato è qui fuori luogo,
per almeno due ragioni.

L’autonomia della scuola significa la restituzione della
scuola pubblica alla società civile; laicità significa
non solo rispetto delle minoranze, ma anche della
maggioranza.
Ed il Crocefisso, è il punto centrale di tutta la
questione, è parte integrante dell’identità del popolo
italiano: dovremmo forse abbattere le nostre Cattedrali
per un (sedicente) rispetto delle minoranze?

Ed arriviamo così ad un altro punto nevralgico della
questione.
La decisione de l’Aquila, come è già stato fatto notare,
è il segno di un concetto astratto di tolleranza,
astratto e quindi inapplicabile.
Essa è fatta consistere in un minimo denominatore
universalmente condivisibile, formale perché vuole
azzerare tutte le diversità: vero e proprio
fondamentalismo del nulla,
già sconfitto in partenza nel confronto con altri
fondamentalismi molto meno formali.

La questione è molto più seria dunque di quanto possa
apparire a prima vista.

È per questo che mi piace concludere colle parole di
Giovanni Paolo II:
“Tante cose possono essere tolte a noi cristiani.
Ma la Croce come segno di salvezza non ce la faremo
togliere.
Non permetteremo che essa venga esclusa dalla vita
pubblica”.


S. E. Mons. Carlo Caffarra
(da “la Voce di Ferara-Comacchio” – sabato 1 novembre 2003)

http://www.caffarra.it/