(Tempo) Il Nuovi beati: i «martiri della Fede»

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“Il Tempo”, 21 ottobre 2002

VATICANO —
Nuovi beati i «martiri della Fede»

di DAVID MURGIA

CITTA’ DEL VATICANO — Sei storie di santità e di sangue, nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la Giornata missionaria mondiale, hanno fatto da sfondo alla celebrazione presieduta ieri da Giovanni Paolo II, in cui il Pontefice ha proclamato sei nuovi Beati: due giovani catechisti, un vescovo, un religioso, due suore.
Sei storie con radici in Europa, Africa, Asia, che ieri, hanno portato davanti allo sguardo Papa e delle decine di migliaia di fedeli presenti nella piazza, l’esempio di apostoli e missionari “in prima linea”, pronti anche a donare la vita per la fede in Cristo. “Con viva gratitudine – ha detto Papa Wojtyla – vorrei rendere onore alla schiera di missionari e di missionarie, sacerdoti, religiosi, religiose e laici che spendono in prima linea le loro energie a servizio di Cristo, pagando a volte anche con il sangue la loro testimonianza”. “La mia gratitudine – ha aggiunto il Papa – si estende pure a tutti coloro che collaborano con essi attraverso le opere missionarie e contribuiscono così in modo efficace alla costruzione del Regno di Dio nel mondo”.
Tra i neo beati ci sono anche due adolescenti ugandesi, Daudi Okelo e Jildo Irwa, brutalmente uccisi con le lance dei loro aguzzini in tenera età, nel 1918 per testimoniare il loro credo. Il Papa li ha definiti “modelli e intercessori per tutti i catechisti del mondo, “specialmente – ha osservato – in quei luoghi dove i catechisti ancora soffrono per la fede”. “Umile e generoso”. Così Giovanni Paolo II ha descritto l’altro neo-beato, Andrea Giacinto Longhin, per 32 anni a capo della diocesi di Treviso. Fu il “vescovo delle cose essenziali”, che nemmeno la tragedia della prima guerra mondiale riuscì a distogliere dal suo impegno apostolico.