(SviPop) Amnesty International si accoda nella diffusione dell'aborto

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Santa Sede: cattolici, via da Amnesty International

di Riccardo Cascioli

SviPop 13-6-2007

“Se Amnesty
International persisterà nel difendere l’aborto come diritto umano, le
organizzazioni e i singoli cattolici dovrebbero ritirare ogni loro
sostegno, finanziario o meno, perché nel promuovere il diritto
all’aborto Amnesty ha tradito la sua missione”. E’ quanto ha dichiarato
il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio
Consiglio Giustizia e Pace, in una intervista al National Catholic Register.

L’invito
del cardinal Martino arriva dopo che lo scorso aprile il comitato
direttivo di Amnesty aveva deciso di rompere la tradizionale
“neutralità” in fatto di aborto, schierandosi a favore di questa
pratica in caso di gravidanze a seguito di stupro e nei casi in cui la
vita della madre sia minacciata. “In questo modo – ha aggiunto il
cardinal Martino – Amnesty International ha tradito i tantissimi
cattolici che l’hanno sostenuta in tutti questi anni confidando nella
sua missione integrale per la promozione e protezione dei diritti
umani”.

Anche se la Santa Sede non ha mai finanziato
direttamente o indirettamente l’organizzazione umanitaria, tra Amnesty
e la Chiesa c’è stata sempre una grande sintonia in fatto di difesa dei
diritti umani. Del resto lo stesso Peter Benenson, che fondò Amnesty
International nel 1961, era un britannico convertito al cattolicesimo.

La
svolta di Amnesty non arriva comunque improvvisa: secondo Austin Ruse,
presidente del Catholic Family and Human Rights Institute, è da anni
che i rappresentanti di Amnesty alle Nazioni Unite sostengono
iniziative abortiste.

E anche SVIPOP aveva rivelato in un articolo del
marzo 2006 che la sezione americana di Amnesty fa parte da tempo di un
consorzio di organizzazioni non governative che ha come scopo il
controllo delle nascite e la diffusione dell’aborto.