(GWN) Passare dall”ecologia naturalistica’ all”ecologia umana’ chiede il presi

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“Green Watch News”, n. 1 – 2003 GWN — ­ Prima della consegna del premio ambiente 2002, Rocco Chiriaco,
presidente del Movimento Azzurro ha tenuto una brillante relazione.
Dopo aver ricordato i tanti meriti umani ed ambientali di Gianfranco Merli,
autore della nota legge sulle acque e fondatore del Movimento Azzurro, Rocco
Chiriaco ha svolto una dettagliata analisi sullo stato dell¹ambiente in
Italia.
Chiriaco ha rilevato come buoni segnali la crescita delle aree protette
(+75% nell’ultimo decennio), la diffusione della raccolta differenziata
(13%), mentre sembra ingolfato il settore dei trasporti (su auto l’81% degli
spostamenti), e al palo l’innovazione tecnologica (made in Italy 3 brevetti
su 100).
«I risultati positivi più rilevanti – ha spiegato Chiriaco- riguardano la
riduzione, in valori assoluti, delle emissioni atmosferiche, in particolare
per i composti acidificanti, la riduzione dei rilasci di metalli pesanti, la
riduzione degli apporti di sostanze pesticidi nei suoli agricoli.
Una sostanziale stabilizzazione appare per la gran parte delle altre
emissioni atmosferiche, per i carichi fertilizzanti, per i rilasci di
inquinanti nelle acque internet e costiere. Ma in contrasto con questo
andamento, si registra negli ultimi anni una crescita delle emissioni
assolute di CO2».
«Ma ciò che più conta – ha sottolineato il presidente dei Movimento Azzurro-
e che costituisce il vero dato da registrare è la svolta culturale che si è
registrata in Italia rispetto ad un ambientalismo tradizionale ispirato alla
cultura dell¹allarmismo ed abituato a prefigurare scenari apocalittici per
richiamare l¹attenzione del vasto pubblico sulle possibili azioni in danno
dell¹ambiente».
«Il Movimento Azzurro, – ha precisato Chiriaco- già oltre dieci anni or
sono, aveva compreso che questo approccio alla complessa questione
ambientale che si andava prefigurando, non era più perseguibile.
Anche se l¹ambientalismo di prima maniera aveva assolto ad una funzione,
quella di lanciare l¹allarme sociale, bisognava passare ad una nuova fase
del movimento ambientalista, quella della proposta».
Per questo motivo, ha detto Chiriaco: «Abbiamo scelto di non seguire la via
del ³partito unico² dell¹ambientalismo, di oscura matrice vetero-marxista,
che vuole tutti sotto una unica direzione, abbiamo scelto di non adeguarci
a questo ³ sincretismo² per favorire una cultura della comprensione dei
fenomeni, tra le più vaste porzioni di società, partendo da coloro che per
formazione, attinenza culturale alle più varie discipline che riguardano
l¹ambiente e vocazione all¹impegno sociale, hanno partecipato, o vogliono
partecipare con noi a questa sfida.
Fornire comprensione dei fenomeni e spiegazione scientifica ad essi è la
giusta base per affrontare la soluzione dei problemi ambientali ed è
proprio in questa ottica che si inquadra l¹iniziativa del ³Master di
Scienze Ambientali² che il Pontificio Ateneo ³Regina Apostolorum², sta
realizzando, ed è per questo che noi oggi la segnaliamo con questo nostro
riconoscimento insieme alle altre iniziative meritevoli in favore
dell¹ambiente».
Chiriaco ha concluso spiegando che: «Per un cristiano la tutela del Creato
costituisce un preciso impegno morale. Il passato ci fornisce l¹esempio di
grandi Cristiani, di Santi, impegnati in questa direzione, con l¹esempio, ma
soprattutto con i messaggi ispirati al Credo, alla Genesi. Oggi che questo
impegno, e la coscienza ambientalista, devono permeare tutta la società,
abbiamo bisogno di convincimenti scientifici dettati dal rigoroso studio e
non dall¹emotività generata dall¹enfasi della questione ambientale.
Voglio concludere dicendo che un primo impegno del movimento ambientalista
cattolico sembra andato in porto: Passare dall¹ecologia naturalistica
all¹ecologia umana».