(Fides) Martirologio del 2004: La testimonianza fino al sangue

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ELENCO DI QUANTI IMPEGNATI NEL LAVORO MISSIONARIO SONO STATI UCCISI NELL’ANNO 2004

      Città del Vaticano (Agenzia Fides) – L’Agenzia Fides
ha chiesto al Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della
Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, un breve
commento all’elenco di quanti sono rimasti uccisi nell’anno
2004. Pubblichiamo di seguito la sua riflessione.

Anche l’anno 2004 ha visto il generoso tributo di
sangue di tanti fratelli e sorelle alla crescita della
Chiesa nel mondo. Un tributo per buona parte sconosciuto
agli uomini, dal momento che le informazioni su queste
tragiche vicende raramente giungono sulle pagine dei
giornali o nei notiziari radiotelevisivi, ma senza dubbio
ben noto al Padre datore di ogni bene.
Non conosciamo di tutti i motivi che hanno causato la
loro morte. Di alcuni di essi, però, sono chiare le cause
della fede, che hanno determinato la loro testimonianza.
Senza entrare minimamente nel giudizio che la Chiesa
potrà dare, possiamo dire che, per alcuni, le circostanze
della loro morte possono essere descritte come delle tessere
di un mosaico, ognuna con la sua identità e la sua diversità
rispetto alle altre, ma tutte insieme si armonizzano e si
completano a vicenda. E’ il grande mosaico della Chiesa che
si incarna in popoli e culture diverse, in situazioni
sociali estremamente differenti, tutte legate fra loro dallo
Spirito che unisce e dà vita. Tra queste tessere del mosaico
ve ne sono alcune che brillano per il sangue versato a causa
della fede: sono i nostri martiri, come tali riconosciuti
dalla Chiesa, che agli occhi degli stolti sono stati
eliminati per sempre da questo mondo, ma agli occhi della
Fede hanno irrorato con il loro sangue la terra facendo
germogliare nuovi cristiani. Il martirio è testimonianza di
una Chiesa viva: il martirio alimenta, sostiene, infonde
forza e coraggio alla Missione della Chiesa, è motivo di
gloria! Scrive San Paolo: “A me non accada mai di gloriarmi
d’altro se non della croce del Signor nostro Gesù Cristo,
per mezzo del quale il mondo è stato crocifisso per me ed io
per il mondo” (Gal 6,14).
Il Martirio è parte della Chiesa: annunciare il
Vangelo, propagare la Fede ovunque e sempre, anche donando
la vita per questo scopo, è la più alta testimonianza di
evangelizzazione che possiamo dare, è la concretezza della
Pace offerta da Gesù Cristo a tutti gli uomini.
Card. Crescenzio Sepe

Il martirologio della Chiesa nel 2004:
10 sacerdoti
1 religioso
1 religiosa
3 laici.

Paesi di origine
Europa: 7 (2 Italia, 1 Irlanda, 1 Inghilterra, 1
Francia, 1 Spagna, 1 Bosnia Erz.)
America: 3 (2 Messico, 1 Guatemala)
Asia: 4 (3 Pakistan, 1 India).
Africa: 1 (Burundi)

Luoghi della morte
America: 4 (2 Messico,1 Guatemala, 1 Cile)
Africa: 6 (1 Uganda, 1 Burundi, 1 Sudafrica, 1 Kenya,
1 Ciad, 1 Burkina Faso)
Asia: 4 (1 India, 3 Pakistan)
Europa: 1 (Bosnia Erzegovina).

Fratel Ignacio Garcia Alonso, dell’Istituto dei
Fratelli delle Scuole Cristiane, è stato ucciso a colpi di
machete nel suo ufficio di Direttore del Collegio che i
Fratelli delle Scuole Cristiane hanno a Bobo Dioulasso, in
Burkina Faso, da una o più persone, che sono fuggite senza
lasciare traccia. Il grave episodio è avvenuto il 6
febbraio. Il religioso, 63 anni, era di nazionalità
spagnola. Aveva trascorso più di 40 anni come missionario in
Marocco, Niger e soprattutto Burkina Faso. (vedi Fides
10/2/2004)

Padre Luciano Fulvi, missionario Comboniano, italiano,
76 anni, rinvenuto la mattina del 31 marzo nella sua camera
nella missione di Layibi, alla periferia di Gulu (Uganda),
in una pozza di sangue per una ferita alla gola. In Uganda
dal 1956 al 1964 e poi dal 1990, si era occupato
prevalentemente dell’istruzione e ultimamente della
pastorale vocazionale. Di indole pacifica, era descritto
come affabile e sorridente con tutti, tuttavia consapevole
dei rischi che la vita missionaria comportava in quella
regione. (vedi Fides 31/3/2004)

Javed Anjum, studente di 19 anni, originario di Quetta
(Pakistan), è morto il 2 maggio all’ospedale di Faisalabad
con 26 ferite su tutto il corpo, inflittegli da un
insegnante e alcuni studenti di una scuola islamica che
volevano farlo convertire all’Islam. Il 17 aprile Javed era
stato catturato da un insegnante e alcuni studenti della
Jamia Hassan bin Almurtaza, una scuola religiosa islamica
vicina ad Islamabad. Per 5 giorni Javed è stato torturato
finché le sue condizioni sono divenute così gravi che i suoi
stessi torturatori lo hanno portato ad una stazione di
polizia, affermando che Javed aveva cercato di rubare. La
polizia lo ha condotto in ospedale, dove il giovane però è
morto per le gravi ferite e lesioni riportate. (vedi Fides
12/5/2004)

Samuel Masih, giovane pakistano, arrestato per
blasfemia nell’agosto 2003 e morto in ospedale il 28 maggio
2004, dopo alcuni mesi di ricovero a causa delle percosse
subite in prigione, per mano di un agente di custodia
musulmano fondamentalista. Il giovane, malato di
tubercolosi, ha subito percosse e violenze in carcere. Un
libraio di Lahore lo aveva accusato di aver lasciato dei
rifiuti nei pressi del muro di una moschea. (vedi Fides
31/5/2004)

Don Ramon Navarrete Islas, sacerdote diocesano
messicano di 56 anni, è stato trovato ucciso nella sua
abitazione vicino alla parrocchia dove svolgeva il suo
ministero, a Ciudad Juarez, al confine del Messico con gli
Stati Uniti. Il sacerdote è stato trovato il 6 luglio
disteso sul pavimento, colpito da numerose coltellate al
petto. Secondo le indagini della polizia, il delitto sarebbe
stato compiuto da uno o più ladri, alla ricerca di oggetti
di valore: l’appartamento infatti era in disordine ed era
stata rubata anche l’automobile del sacerdote. (vedi Fides
8/7/2004)

Padre Faustino Gazziero, dei Servi di Maria, è stato
ucciso a coltellate sabato 24 luglio, subito dopo aver
celebrato la Messa vespertina nella Cattedrale di Santiago
del Cile. Mentre il sacerdote si apprestava a rientrare in
sacrestia, un giovane di 25 anni, di corporatura robusta e
con in mano una lama, lo ha colpito a morte, uccidendolo. Il
giovane, appartenente ad una setta, è stato subito bloccato
e consegnato alla polizia. Padre Gazziero, 69 anni,
italiano, era missionario in Cile dal 1960, subito dopo l’ordinazione
sacerdotale. Aveva ricoperto numerosi incarichi e da anni
era Presidente della Fondazione Santa Teresa, incaricata
della gestione di numerose scuole nel Paese. (vedi Fides 26
e 28/7/2004)

Don Eusebio Manuel Sazo Urbina, 45 anni, guatemalteco,
parroco della parrocchia “Divin Salvatore del mondo” nella
periferia di Città del Guatemala, è stato ucciso il 31
luglio. Il sacerdote, che era molto impegnato in progetti di
promozione e sviluppo sociale, era stato chiamato per
assistere una persona inferma. Lungo la strada tra la
parrocchia e l’abitazione dell’ammalato, un uomo lo ha
aggredito apparentemente per rubargli il cellulare,
sparandogli poi al collo ed al ventre. Trasportato in
ospedale, il sacerdote è spirato per la gravità delle
ferite. Il suo predecessore alla guida della parrocchia,
aveva dovuto lasciare il suo incarico dopo aver ricevuto
minacce di morte.

Nasir Masih, cattolico pakistano di 26 anni, è stato
sequestrato il 16 agosto mentre si trovava nella sua
abitazione nel distretto di Baldia Siekhupoura, 45 km da
Lahore, e trascinato via con la forza da un gruppo di
musulmani che lo accusavano di furto. Poche ore dopo la
polizia comunicava alla famiglia di aver proceduto all’arresto.
Tre giorni dopo è stata annunciata la sua morte: sul suo
corpo sono state riscontrate numerose ferite ed ematomi.
(vedi Fides 8/9/2004)

Don Job Chittilappilly, 71 anni, è stato trovato
ucciso con diverse ferite di arma da taglio la mattina del
28 agosto, nella sua abitazione presso la parrocchia “Nostra
Signora delle Grazie” nel villaggio di Thuruthiparambu,
stato del Kerala (India). Padre Job stava recitando il
rosario, prima di recarsi a celebrare la Messa, quando è
stato aggredito e colpito a morte. Dalla casa del sacerdote,
che per 45 anni ha prestato servizio nella comunità
cattolica di rito siro-malabarese, non è stato prelevato o
toccato nulla. Qualche tempo addietro il sacerdote aveva
ricevuto delle minacce se non avesse smesso la sua attività
“di proselitismo”, in quanto era solito visitare anche
famiglie indù, dalle quali era accolto volentieri, ma senza
svolgere alcuna attività di proselitismo. (vedi Fides
31/8/2004)

Don Gerard Fitzimons, 63 anni, inglese, è stato
trovato morto il 2 ottobre nella sua abitazione presso la
chiesa di Santa Maria e San Giuseppe a Colesberg, in
Sudafrica (diocesi di De Aar). Padre Gerard operava in
Sudafrica da 7 anni e si occupava soprattutto dei poveri e
degli ammalati di Aids. (vedi Fides 13/10/2004)

Don Macrino Nájera Cisneros, 42 anni, parroco di
Jilotlan (Messico), è stato assassinato il 18 ottobre
durante una festa seguita alla Messa di Prima Comunione, per
aver preso le difese di una ragazza di 15 anni, molestata da
un individuo che pretendeva di ballare con lei. L’uomo si è
allontanato dalla festa, poi vi ha fatto ritorno ed ha
estratto una pistola uccidendo il sacerdote e altre due
persone, mentre un’altra ragazza è rimasta ferita.

Don Gerard Nzeyimana, 65 anni, burundese, Vicario
episcopale della diocesi di Bururi, è stato ucciso il 19
ottobre mentre stava tornando a Bururi in automobile da
Bujumbura, insieme ad altre persone. Alcuni uomini armati
hanno fermato l’automobile e, dopo aver derubato tutti i
passeggeri, hanno a lungo controllato i documenti del
sacerdote, quindi lo hanno ucciso a sangue freddo con
diversi colpi di arma da fuoco alla testa, mentre le altre
persone sono state malmenate e poi rilasciate. Padre Gerard
era molto noto per il suo impegno nella promozione della
pace e per le sue denunce contro le violenze a danno della
popolazione. (vedi Fides 20/10/2004)

Padre John Hannon, irlandese di 65 anni, missionario
della Società delle Missioni Africane (SMA), è stato trovato
morto il 25 novembre nei locali del Centro sociale in
costruzione della parrocchia San Barnaba a Matasia (diocesi
di Ngong, Kenya), una ventina di chilometri da Nairobi.
Secondo la ricostruzione dei fatti, sarebbe stato un gruppo
di persone a penetrare nei locali parrocchiali intorno alla
mezzanotte, probabilmente a scopo di rapina, e ad assalire
il religioso dopo aver legato il guardiano. (vedi Fides
26/11/2004)

Don Kazimir Viseticki, 66 anni, è stato ucciso nella
notte tra il 17 ed il 18 novembre. Il suo corpo, legato e
coperto di sangue, è stato trovato nella abitazione annessa
alla parrocchia di cui era parroco, Saint Roko a Bosanska
Gradiska, nel nord della Bosnia Erzegovina, vicino alla
frontiera con la Croazia, diocesi di Banja Luka,. Molto
probabilmente alla base dell’omicidio c’è un furto: il ladro
sarebbe stato sorpreso dal sacerdote ed avrebbe reagito
violentemente, colpendolo con una spranga di metallo. (vedi
Fides 20/11/2004)

Suor Christiane Philippon, 58 anni, francese,
superiora regionale della Congregazione di Notre Dame des
Apôtres, è stata uccisa nella notte tra il 25 ed il 26
dicembre (intorno alle 3 del mattino) in Ciad, lungo la
strada che porta da Ba Hilli a N’Djamena. Suor Christiane e
altre tre religiose si stavano dirigendo nella capitale per
prendere parte ad un incontro della loro Congregazione. L’automobile
su cui viaggiavano è stata assalita lungo la strada da un
gruppo di banditi armati che l’hanno crivellata di
proiettili e hanno ucciso suor Christiane. Le altre tre
suore che erano con lei sono state ferite. Da 20 anni in
Ciad, suor Christiane da 5 anni viveva nella diocesi di
Sahr, lavorando nella pastorale familiare. Un anno fa era
stata eletta Presidente dell’assemblea diocesana delle
religiose.

(C) Agenzia Fides 30/12/2004