(CorSera) Milano: via libera al rock satanico

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Il contestato concerto si farà




Salta il dibattito, via libera al rock satanico

 


Il consiglio comunale di Milano decide di non discutere la mozione su Manson. I cattolici: i censurati siamo noi

 


MILANO – Marilyn Manson canterà al Mazda Palace. Il 7 giugno, come da programma originario. Extra avrà il patrocinio del Prc, che utilizzerà il concerto come lancio della Festa di Liberazione in risposta al vento oscurantista. Tutto d’un colpo, nessuno in Comune se l’è più sentita di procedere sulla via della censura e ogni scusa, ieri, è risultata buona per non discutere in consiglio comunale la mozione con la quale si chiede « che il Comune di Milano non dia il permesso allo svolgimento del concerto nella nostra città ».


SI DECIDE DI NON DECIDERE – Palazzo Marino ha deciso di non decidere e se nella maggioranza non sono in pochi a parlare di autogol, l’opposizione mette in risalto la « figuraccia » e se la ride sotto i baffi.
Il consiglio si affida alla giunta. La giunta al consiglio e agli avvocati. Il risultato del ping pong è che dal Comune parte solo una « raccomandazione » al concessionario del Mazda  Palace, Divier Togni, affinché non conceda la struttura.
Se dovesse farlo, l’esecutivo potrebbe — condizionale obbligatorio — rilevare tramite i legali che a suo giudizio non è stata rispettata la convenzione. « Ma sarà eventualmente una decisione della giunta » , precisa l’assessore ai Grandi Eventi Giovanni Bozzetti.
Insomma la volontà di vietare fortissimamente il concerto dell’artista « per le sue dichiarate ispirazioni sataniche e per l’incitamento alla violenza » non c’è più. La maggioranza è tornata nei ranghi dopo le dichiarazioni degli assessori di Forza Italia che hanno sottolineato il carattere aperto di Milano, città dove « non sono ammissibili decisioni oscurantiste » . Contro tendenze « bacchettone » è intervenuto anche il coordinatore cittadino del partito, Luigi Casero.

 

L’OPINIONE DEL SINDACO – Ma certo, più di ogni altra cosa, deve aver condizionato i passi del centrodestra l’opinione del sindaco. « La decisione spetta all’assemblea — ha affermato — però il mio pensiero è che ci deve essere rigore nel rispetto della legge, questo sempre, ma libertà di pensiero, di opinione e di stile di vita ». Una linea liberale che di sicuro Albertini ha manifestato al suo vice Riccardo De Corato, e non solo a lui. « Io ho espresso un parere personale su Manson — sottolinea De Corato — Dopodiché se il consiglio non decide non decide nessuno. Non se ne parla più. Del resto c’è anche il parere dell’avvocatura, non ci mettiamo  certo noi a decidere in giunta ».

 

NESSUNA MOZIONE – Ufficialmente la mozione non è stata messa all’ordine del giorno per una clausola del regolamento: la seduta era in seconda convocazione e il programma non prevedeva tale discussione. In altre occasioni però sono state fatte eccezioni. « Ma nessuno dei capigruppo ha chiesto di inserirla all’ordine del giorno » , spiega il presidente Giovanni Marra. « E’ andata bene a tutti così — ammette il capogruppo degli azzurri Vincenzo Giudice — la questione è già stata sviscerata » . Il lumbard Matteo Salvini è contento: « Ci sono altre priorità » . « Se non abbiamo discusso in aula di Serravalle, con quello che è accaduto, e di Sea, non mi sembra il caso di togliere spazio allo statuto per queste fesserie » , incalza il capogruppo di An Marco Ricci. « Questa maggioranza fa tenerezza — commenta Sandro Antoniazzi, leader dell’opposizione — Si dividono su tutto ». I promotori della mozione, Stefano Carugo e Carlo Masseroli, di area ciellina, denunciano « la censura al dibattito » . Ce l’hanno con i capigruppo e con gli assessori liberal: « Per amministrare una grande città e non un piccolo sobborgo bisogna avere il coraggio di giudicare. Liberismo non è lavarsene le mani ».

 

Rossella Verga
23 maggio 2003