(AsiaNews) Il fondamentalismo indù colpisce ancora i cristiani

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31 Marzo 2005 – INDIA


Fondamentalisti indù feriscono cristiani mentre si proietta “The Passion”


L’ideologia estremista indù penetra pure tra le file del partito laico del Congress: anche nel Maharashtra in via di approvazione una legge anti-conversione.

Kochi (AsiaNews) – Una folla di fondamentalisti indù ha assalito alcuni fedeli cristiani che assistevano alla proiezione del film La Passione di Cristo nella Kanai Church, la più antica chiesa dello stato del Kerala (India sudoccidentale). Bilancio dell’attacco: un cristiano gravemente ferito e molti altri – fra i quali anche donne e bambini – picchiati.

Il fatto è avvenuto alla vigilia di Pasqua nella regione di Chalakud Taluna, dove 25 militanti del Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS) – l’ala paramilitare del Bharatiya Janata Party (BJP) – hanno interrotto la visione del film di Mel Gibson e assalito i cristiani presenti, uno dei quali, Gorge Kutty, è stato ferito in modo grave.


I membri della Kanai Church sono i seguaci di Canai Thoma, emigrato dalla Persia in Kerala nel 425 d.C.


Parlando con AsiaNews, John Dayal, presidente dell’All India Catholic Union, ha dichiarato che “è probabile che questi attacchi contro i cristiani siano una tattica dei fondamentalisti indù  di screditare il Congress Party”, al potere in Kerala. Il presidente dello stato, Oomen Chandy, è un cristiano.


Intanto cresce la preoccupazione dei cristiani e della Chiesa anche nel Maharashtra, lo stato più secolarizzato dell’India, dove il governo – anche qui di marca Congress – sta per varare una legge anti-conversione.


Il ministro dell’Interno Sidharam Mhetre ha dichiarato che a breve sarà approvata una norma sui cambiamenti di religione modellata su quella del Tamil Nadu. La norma prevede, tra l’altro, che chiunque voglia mutare la propria religione debba consegnare un affidavit alle autorità pubbliche. Attivisti per i diritti umani hanno spesso denunciato che grazie alle norme anticonversione i fondamentalisti perseguitano i non indù. Dopo mesi di proteste delle organizzazioni che difendono la libertà religiosa e di una vasta parte dell’opinione pubblica, a maggio scorso il presidente del Tamil Nadu aveva ritirato la legge.

Dolphy D’Souza, presidente della Bombay Catholic Sabha (BCS), un ente cattolico di Mumbai, ha definito “una vergogna” la proposta del governo Congress del Maharasthra. “Siamo angosciati dalle dichiarazioni di Mhetre” afferma D’Souza “che si discostano da quanto dichiarato dal capo di stato, secondo il quale non c’è nessun bisogno di legge del genere”. “Se il governo del Maharasthra pensa di attuare una legge contro la popolazione – fa sapere D’Souza – il BCS lancerà una campagna con altre organizzazioni” per contrastare l’approvazione della norma anticonversioni. (NC-LF)